Expo, la cerimonia di chiusura. Mattarella: inizia nuovo impegno civico

Expo, la cerimonia di chiusura. Mattarella: inizia nuovo impegno civico
8 Minuti di Lettura
Sabato 31 Ottobre 2015, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 21:39

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul palco dell'Open Theatre accolto da un applauso, chiude l'Esposizione universale. Presenti diversi ministri del governo Renzi, tra i quali Maurizio Martina e Roberta Pinotti, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e le autorità locali: il sindaco di Milano Pisapia, il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni e il cardinale Angelo Scola. Molta curiosità per il commissario unico Giuseppe Sala, per il prefetto Francesco Paolo Tronca, appena nominato commissario a Roma ma entrambi non si nono fermati a parlare con i giornalisti. Fra gli ultimi è arrivato il critico Vittorio Sgarbi che ha curato diverse iniziative per Expo.

«Amici che avete scritto con noi questa esposizione» oggi «tutti insieme salutiamo Expo 2015», ha detto il sindaco Giuliano Pisapia all'Open Air Theatre. «Quando una cosa finisce c'è sempre un pò di malinconia» ma «Milano saluta il mondo mostrando di cosa è capace Italia».

Expo center affollato, centinaia e centinaia di persone, per la diretta a mezzo km di distanza della cerimonia di chiusura di Expo Milano 2015. Qualcuno è seduto da ore per godersi lo spettacolo comodo, scommettendo su cosa sarà la sorpresa finale. Tante persone sono in piedi a fissare lo schermo, perchè non ha trovato posto o perchè stava uscendo ma, consapevole che «da domani non ci sará più Expo», tentenna nell'avviarsi definitivamente all'uscita.

«Ce l'abbiamo fatta tutti insieme, Milano, la Lombardia e l'Italia intera - ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni - L'Italia ha vinto la sfida: dare il meglio di sé. C'è grande euforia, soddisfazione e orgoglio per aver vinto la sfida» di Expo, che è stata «un successo oltre ogni aspettativa», conclude.

Ha portato un'immagine, invece, il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. «Quella dei nostri operai e artigiani che nelle ore successive al tragico terremoto in Nepal si sono rimboccati le maniche per concludere gratuitamente il padiglione al posto dei loro colleghi tornati a casa per prestare soccorso ai loro cari». Martina invita a riconoscere «lo spirito di Expo» in questa immagine: «A loro dico grazie per questa stupenda lezione», conclude Martina. «Ora possiamo davvero dire "missione compiuta"».

Ovazione per Giuseppe Sala. Quando il commissario unico ha preso la parola alla cerimonia conclusiva, tutto l'Open Air Theatre lo ha accolto con un'ovazione. «Ho il piacere di annunciare che un'ora fa, quando l'ultimo visitatore ha varcato i tornelli, abbiamo superato i 21,5 milioni di biglietti di ingresso emessi. Grazie a Tutti».

Sala ha fatto un ringraziamento «alla mia gente» cioè i lavoratori di Expo, ai «volontari che sono la mia gioia» e ai «cento detenuti che hanno dimostrato la loro voglia di riscatto. Quello di oggi non è solo il senso della vittoria ma di avere fatto il nostro dovere».

«Expo ha detto qualcosa anche agli italiani sulla loro identità», ha continuato Sala, sottolineando che «tra cardo e decumano» si è respirato un «senso di noi in modo spontaneo. Abbiamo stupito il mondo con la nostra organizzazione, ma lo abbiamo conquistato grazie alla grande prova di civiltà».

L'intervento di Mattarella. Dopo la cerimonia di passaggio delle consegne fra Milano e Dubai, prossima meta dell'Expo nel 2020, sul palco è salito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«L'expo 2015 è come un ponte verso il futuro. La giornata di oggi non è un addio ma un passaggio. È l'inizio di un nuovo impegno civico. Del resto, i risultati vanno oltre la cifra, imponente e davvero lusinghiera, dei 21 milioni di visitatori registrati», ha detto il presidente.

«Il maggiore successo dell'Expo, e dunque il suo lascito, sta nell'aver cercato di definire il cibo e l'alimentazione come lingua comune dei popoli.

Al contrario. È espressione di dialogo e di valorizzazione delle biodiversità; manifesta conoscenza e rispetto delle culture e delle loro radici; è scoperta di valori e interessi convergenti in nome dell'uomo. Rappresenta l'antidoto - ha ancora detto - alla nuova Babele e alle esclusioni che la società globale può generare se non viene governata».

«Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile. Eliminare la fame e la sete dalla faccia della terra è possibile, e rappresenta un elemento indispensabile per la costruzione della pace», ha quindi affermato Mattarella.

«La sfida di Expo, rivolta prima di tutto a noi stessi, oggi possiamo dire che è stata vinta», ha continuato il presidente, «Vinta da un'Italia che quando si unisce sa mostrare al mondo le sue qualità. L'Expo ci ha dato prova di quanto siano superiori le cose che ci uniscono, molto di più di quelle che ci separano. L'Italia vince se è consapevole del valore della sua unità, se è capace di sanare le fratture».

«Grazie Commissario Sala per il suo lavoro! Ringrazio tutti i Paesi che hanno reso, con la loro partecipazione, così bella l'Esposizione. Ringrazio gli organismi internazionali che sono stati parte attiva dell'impresa, e dunque artefici di questo risultato. Ringrazio le istituzioni culturali e di ricerca, le università, le tante associazioni per il prezioso contributo che hanno dato in questi sei mesi con migliaia di interessanti iniziative. Senza questo intenso scambio, non avremmo raggiunto i traguardi sperati».

Il presidente della Repubblica ha quindi concluso: «Permettetemi di ringraziare soprattutto i cittadini, le famiglie, i gruppi che non sono voluti mancare all'Expo, e che l'hanno resa viva e interessante. Quasi un terzo dei visitatori è arrivato da fuori Italia. Abbiamo offerto loro ospitalità, abbiamo creato occasioni di incontro, li abbiamo inclusi nei percorsi di ricerca e di sperimentazione. Per il nostro Paese l'Expo è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita».

«L'Albero della Vita, dopo essere stato il suo punto principale di attrazione, al centro dell'attenzione dell'area espositiva, rappresenta simbolicamente la sua eredità. L'immagine di questo albero, con le radici ben piantate nella terra, i rami rivolti verso l'alto, la sua struttura carica di tecnologia ed espressione di molteplici conoscenze, è ormai divenuta familiare. Mi auguro che rimanga come testimonianza della rete di intelligenze e di solidarietà che Milano - alla quale rivolgo il mio ringraziamento, caro Sindaco - ha messo in campo nell'arco di questi sei mesi».

I numeri

A Milano l'esposizione chiude i battenti con all'attivo oltre 21 milioni di visitatori. Attesissima, questa sera, la cerimonia di chiusura alla quale parteciperà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Una scommessa vinta secondo il premier Matteo Renzi, che già ieri ha ringraziato tutti e parlato di «Un'Italia coraggiosa, che non scappa davanti alle sfide, ma le affronta e le vince».

«Ho sentito Renzi velocemente stamani, ma solo per farmi i complimenti», ha dichiarato oggi il commissario unico Giuseppe Sala a Expo. Un successo anche per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. «Siamo pronti a partire già domani per il post-Expo - ha scritto su Twitter - sarà un altro grande successo per Milano e la Lombardia».

«Tanta soddisfazione, tanta gioia e soprattutto la rinnovata fede in un Italia che ce la fa - per il ministro dell'Interno Angelino Alfano - Tanti non ci avevano creduto e hanno perso: hanno vinto invece tutti quelli che ci hanno creduto e sono andati lì facendo sacrifici e fatto la fila in pieno ordine e sicurezza. Grazie alle oltre 4mila persone che hanno servito Expo e quindi l'Italia, servendo un valore che è quello della sicurezza che equivale a quello della libertà».

Il numero dei visitatori che ogni giorno hanno varcato i tornelli di Expo è cresciuto progressivamente soprattutto a partire dal mese di agosto, quando sono arrivati oltre 3 milioni di visitatori. A settembre e ottobre, invece, i record: il 26 settembre si è arrivati a quota 259.093 mila visitatori, il 10 ottobre è stato toccato il picco assoluto, 272.785 mila persone in un solo giorno. Mentre la settimana-record è stata registrata dal 5 all'11 ottobre, con 1.243.701 ingressi in 7 giorni. La quota stimata degli stranieri si aggira tra i 6 e i 7 milioni, un terzo del totale.

La Carta di Milano

Un milione e mezzo di firme per la Carta di Milano «sono la testimonianza della partecipazione attiva e consapevole delle persone a Expo - ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina - . La Carta ha assolto al suo compito, quello di riempire di significato e di responsabilità la piattaforma espositiva, provocare discussioni, impegnare cittadini, associazioni, imprese e istituzioni a riflettere sulla sfida della sicurezza alimentare più di quanto non abbia mai fatto una esposizione in tutta la sua lunga storia». Expo ha avuto anche il merito secondo il ministro di creare una «connessione profonda» con i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite a fine settembre e con la prossima conferenza sul clima di Parigi, «questo descrive la forza impressa dal nostro Paese per collocare pienamente l'Esposizione nell'agenda internazionale». «Il nostro lavoro va avanti», ha concluso Martina ricordando che il 6 febbraio 2016 tornerà Expo delle Idee, ad un anno dal primo appuntamento dell'HangarBicocca a Milano, «che fu l'avvio della scrittura della Carta. Expo ha rappresentato il tempo della semina, ora siamo pronti a coltivare le sue idee e a raccogliere frutti importanti».

«Abbiamo fatto un pò di concorrenza ai ristoranti soprattutto nelle prime fasi, non nell'ultima - ha spiegato Sala, facendo un bilancio dell'impatto di Expo su Milano - Gli hotel hanno lavorato molto, i dati delle carte di credito mostrano che gli stranieri hanno lavorato molto a Milano e poi la ricaduta vera è la ricaduta di immagine che ci porteremo avanti nei prossimi anni».

Anche le cose, secondo Sala, sono state un «Buon esercizio che ha mostrato che anche nella vita frenetica la gente può cambiare comportamento». Il suo padiglione preferito? Quello della Corea. E tra i momenti più belli al di là delle «grandi visite, da Bono a Michelle Obama», un momento per Sala «molto emozionante» è accaduto mentre passava davanti al padiglione Zero. «Una maestra con una classe di bambini mi ha chiesto di fare loro da guida dentro al Padiglione. Avevo tempo, l'ho fatto ed è stato molto bello».

© RIPRODUZIONE RISERVATA