Milano al ballottaggio, Parisi: "Milano deve cambiare
​e crescere, Pisapia ha fallito"

Milano al ballottaggio, Parisi: "Milano deve cambiare e crescere, Pisapia ha fallito"
di Simona Romanò
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Venerdì 17 Giugno 2016, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 13:15
Stefano Parisi perché votarla?
«Per portare Milano sulla strada verso la crescita e lo sviluppo, con minor burocrazia, meno tasse, più sicurezza. Mi rivolgo soprattutto a coloro che non si sono recati alle urne il 5 giugno. Domenica possono decidere se vogliono il cambiamento che io rappresento: l’effervescenza e il consenso intorno a me mi trasmettono grande ottimismo».

Perché non votare Giuseppe Sala?
«Semplicemente perché rappresenta la continuità dell’immobilismo della giunta Pisapia. Non è il cambiamento di cui Milano ha bisogno».

In cosa ha fallito Pisapia?
«Ha fermato lo sviluppo economico della città e ha raddoppiato le tasse. Basta dire che ogni anno sono aumentate del 25% le persone che si rivolgono a Pane Quotidiano per ricevere pasti e generi alimentari. E il 65% sono italiani, nel 2011 erano il 30%. Per di più non ha saputo gestire il fenomeno dell’immigrazione, generando un diffuso degrado».

Quale ricetta propone per governare i flussi di migranti?
«Diritti in cambio della legalità: chi vuole rimanere a Milano deve rispettare le regole. Voglio immigrati che abbiano voglia di essere milanesi».

Come s’immagina la sua Milano?
«Sicura, solidale, che garantisca a tutti un’opportunità di lavoro e che non faccia discriminazioni fra cittadini del centro e quelli delle periferie, oggi costretti a convivere con il degrado».

La sicurezza urbana è un problema avvertito dai cittadini. Quale strategia?
«I milanesi hanno paura perché dilaga la microcriminalità, i cosiddetti reati minori - dallo scippo al furto dell’auto - che colpiscono sulla qualità della vita. Chiederò a Procura e Prefettura di perseguire gli autori. Oggi, un rom che ti svaligia casa resta impunito. Inaccettabile».

Come contrastare lo smog?
«Se sarò sindaco non ci saranno i blocchi delle auto, perché sono inutili senza pioggia e vento. Ma incentiverei l’acquisto di mezzi “puliti” e avvierei un grande progetto di ammodernamento delle caldaie».

Interverrebbe su Area C?
«La ritoccherei: i residenti non devono pagare il ticket e per i lavoratori, costretti a entrare nella Cerchia, occorre pensare a una soluzione low cost come un abbonamento, perché Area C e parcheggio sulle strisce blu tolgono il 30% dello stipendio».

Ci anticipa la sua squadra di governo?
«No, perché non bisogna strumentalizzare le persone, soprattutto le più autorevoli e famose, per catturare i voti degli elettori. Io chiedo la fiducia dei milanesi, assicurando che metterò in campo una squadra di grande livello».

Come festeggerebbe la vittoria?
«Sarei così felice che non vedrei l’ora di cominciare a lavorare per la nostra città».
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