Xylella, Salento teme eradicazioni degli ulivi.
Il ministro: "Un decreto per stato di calamità"

Xylella, Salento teme eradicazioni degli ulivi. Il ministro: "Un decreto per stato di calamità"
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Mercoledì 8 Aprile 2015, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:23
​Bisognerà attendere venerdì prossimo perché il governo valuti «lo strumento normativo migliore», tra cui anche un «decreto», per rispondere alla richiesta di stato di calamità naturale invocata dagli agricoltori per ottenere un ristoro dai danni della Xylella agli ulivi pugliesi, ma anche come risarcimento per le temute misure del Piano del commissario straordinario per l'emergenza, Giuseppe Silletti, tra cui c'è l'abbattimento delle piante malate.



Il ministro per l'Agricoltura, Maurizio Martina, ne ha parlato stasera a Bari, al termine di un tavolo tecnico al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione, Nichi Vendola e il commissario Silletti. «Dopo l'approvazione del Def, quindi dopo venerdì - ha spiegato il ministro - il governo discuterà quale sia lo strumento migliore che ci consenta di avere una norma» ad hoc che permetta «una deroga» alla legge vigente che al momento riguarda solo avvenimenti atmosferici. E che dia «la possibilità di accedere al fondo nazionale di solidarietà per le calamità naturali».



Tuttavia per Martina ogni sforzo delle istituzioni è «inutile» se «nei prossimi quindici giorni non si procederà con le arature dei terreni e le potature laddove è il caso». La «sfida» è agire in maniera corale seguendo una «operazione verità» sugli abbattimenti e sull'uso dei fitofarmaci. Misure che servono a «uccidere le larve della sputacchina» e a impedire che «la Xylella si estenda più a Nord della fascia cuscinetto».



Stando a quanto emerso dal vertice sono al massimo «35mila gli ulivi malati che potrebbero essere abbattuti con il Piano Silletti», ma secondo le stime non si supererà il numero di 15mila«. Inoltre, le piante cosiddette »non produttive«, come ad esempio »gli oleandri spartitraffico«, verranno abbattute entro aprile. Quello che deve essere chiaro, hanno spiegato gli esperti, »è che gli ulivi sani non saranno toccati«, anche perché su un budget complessivo del Piano di 13,6 milioni di euro, »solo 2,4 milioni sono destinati all'abbattimento«.



Proprio a Bruxelles, il 27 e il 28 aprile prossimi, si riunirà il Comitato permanente per la salute delle piante. Al centro della riunione, oltre alle nuove misure di contrasto alla Xylella, ci sarà anche l'embargo che la Francia ha imposto ai prodotti vegetali pugliesi e che riguarda, secondo la Coldiretti, »102 specie: dell'ulivo alla vite, ma anche fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali«. Quella della Francia è stata una scelta »ingiusta, inopportuna e che fa male all'intera comunità«, ha rilevato Martina che ha scritto al suo omologo transalpino, Le Foll, manifestando il disappunto. Eppure il portavoce della Commissione europea, premettendo che »quando le misure Ue saranno adottate anche le misure d'emergenza della Francia dovranno conformarsi«, ha ritenuto l'iniziativa di Parigi »in linea con la legislazione Ue« perché »segue il principio di precauzione« di »non far correre rischi ai suoi ulivi e soprattutto ai suoi vigneti«.



Su quest'ultimo punto, però, stasera Silletti ha precisato che »tutti i saggi sulla vite sono negativi«. Tra 15 giorni il ministero tornerà in Puglia per verificare lo stato d'attuazione del Piano e Martina avverte: »Non contemplerò scenari diversi da una operazione che chiama tutti alla responsabilità«.
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