Vaccino, i dati Iss: «Efficace al 77% contro l'infezione, oltre il 90% contro le forme gravi»

Dal report dell'Istituto superiore di sanità dati incoraggianti. Il paradosso dei numeri dei non vaccinati

Vaccino, i dati Iss: «Efficace al 77% contro l'infezione, oltre il 90% contro le forme gravi»
Vaccino, i dati Iss: «Efficace al 77% contro l'infezione, oltre il 90% contro le forme gravi»
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Sabato 2 Ottobre 2021, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 16:20

Dai dati dell'Iss numeri confortanti sull'efficacia del vaccino: dai dati contenuti nel report dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento dell'epidemia Covid, aggiornati al 29 settembre e diffusi oggi, emerge che considerando gli ultimi sei mesi l'efficacia della vaccinazione completa risulta pari al «77,2% nel prevenire l'infezione», al «92,6% nel prevenire l'ospedalizzazione» e al «94,9% nel prevenire le terapie intensive». Quella fotografata dal grafico contenuto nel rapporto è la stima dell'efficacia del vaccino nel prevenire casi di Covid diagnosticati, ospedalizzati, ricoverati in terapia intensiva e deceduti, nella popolazione italiana di età superiore a 12 anni. Il periodo a cui fa riferimento è 4 aprile-26 settembre 2021.

Guardando alla varie fasce d'età, l'efficacia nel prevenire l'infezione viaggia dal 72,6% all'85,8% negli over 80. Per non parlare della prevenzione dei ricoveri in terapia intensiva che sale al 96,1% in fascia 40-59 anni. Per quanto riguarda i decessi la stima generale di efficacia vaccinale nel prevenirli è al 94,8%. Sul fronte pratico l'effetto è tangibile. «La maggior parte dei casi Covid notificati negli ultimi 30 giorni in Italia - rileva l'Iss nel report - sono stati diagnosticati in persone non vaccinate».

Nel dettaglio, sempre nell'ultimo mese il 25% delle diagnosi di Sars-CoV-2, il 35% delle ospedalizzazioni, il 41% dei ricoveri in terapia intensiva e il 46% dei decessi negli over 80 sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino.

Importante è leggere bene i dati e non lasciarsi ingannare: «Nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi». Per esempio, «nella fascia di età sopra 80 anni, dove la copertura vaccinale è superiore al 90%, si osserva che il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 1.175 e mentre nei non vaccinati è più basso, pari a 673.

Tuttavia, calcolando a partire da questi dati il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, si riscontra come questo sia circa 9 volte più alto per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (245,3 vs 28,0 ricoveri per 100.000 abitanti). Analizzando allo stesso modo il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80, si osserva che negli ultimi 30 giorni il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati con ciclo completo è ben 11 volte più basso dei non vaccinati (1,3 vs 13,8 per 100.000 abitanti), e il tasso di decesso è 13 volte più alto nei non vaccinati (128,3 vs 9,6 per 100.000 abitanti).

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