Trovato morto in ospedale a 29 anni. Lacrime e rabbia ai funerali di Pierpaolo

Trovato morto in ospedale a 29 anni. Lacrime e rabbia ai funerali di Pierpaolo
di Katia PERRONE
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Sabato 4 Febbraio 2017, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 12:00

Chiedono la verità su quanto veramente è accaduto mercoledì mattina al loro amico, in ospedale. Gli amici di Pierpaolo Nicolì, il 29enne di Trepuzzi trovato senza vita nel bagno della camera del reparto di Psichiatrica dell’Ospedale di Galatina dove, martedì sera, era stato ricoverato. I suoi amici di infanzia non credono che il ragazzo abbia deciso di togliersi la vita. «Era un ragazzo gioioso, pieno di vita, che incontravamo ogni sera nella piazzetta della zona 167, che era per noi il quartier generale dove incontrarsi prima di decidere cosa fare la sera, se uscire o restare lì seduti a parlare, e a raccontarsi esperienze vissute e viaggi. Ieri non abbiamo fatto in tempo ad incontrarlo, se lo avessimo visto al suo rientro ci saremmo accorti se c’era qualcosa che non andava, ma non lo avremmo lasciato da solo come hanno fatto in quel reparto». Così lo ricordano i suoi amici che nel pomeriggio lo hanno salutato con uno striscione: «Ti vogliamo ricordare contento com’eri con noi, in giro per il Salento», e liberando in cielo 167 palloncini bianchi, e suonando “Liberi liberi” di Vasco Rossi. «Era il suo artista preferito – ricordano ancora i suoi amici – e se un ragazzo ha davvero intenzione di togliersi la vita non acquista con largo anticipo un biglietto per andare al concerto di Vasco del 1 luglio prossimo a Modena». «Non ha mai dato segni di cedimento psicologico – dicono ancorai – perciò non riusciamo a capire e ad accettare quanto accaduto. I suoi genitori ci hanno raccontato che era strano già in aeroporto di ritorno dal viaggio ad Amsterdam. Dal quel viaggio non è ritornato il ragazzo che era partito. Incontrando i suoi genitori alle 19, appena sceso dall’aereo, non aveva neanche parlato del viaggio, come faceva solitamente, ma si era solo lamentato del fatto che non si sentiva bene. Finché a casa, dopo aver cenato, ha detto di avere un forte mal di testa al padre, che lo ha subito accompagnato in ospedale a Lecce. Poi da lì sarebbe stato trasportato a Galatina dove lo hanno lasciato vivo, per ritrovarlo poi morto la mattina successiva».

 


 

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