Strage in Puglia. Samuele, il bimbo di 6 anni
salvato grazie ai cartoni animati -Foto/Video

Strage in Puglia. Samuele, il bimbo di 6 anni salvato grazie ai cartoni animati
di Valeria Arnaldi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Luglio 2016, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:46

«Ho visto il controllore che stava a terra, non si poteva muovere. Dopo cinque minuti sono riuscito a liberarmi. Ho visto l'inferno». Così uno dei superstiti della tragedia ferroviaria in Puglia. «Non abbiamo sentito niente», racconta ai microfoni di una televisione locale, Telesveva, uno dei passeggeri. «L'ho tirato io fuori dalle macerie - aggiunge, la voce rotta dall'emozione, la moglie - io scalza, ho tirato le lamiere. Ho scavalcato le persone a pezzi. Agli altri non potevo fare niente, sono passata». Passano le ore e i racconti aumentano. Tutti sottolineano la violenza dell'impatto, non anticipato da alcun segnale o indizio di pericolo, poi l'orrore delle molte vittime. «La scena più brutta della mia vita», dice un agente di polizia, impegnato nei soccorsi.
 

 


«C'erano persone a pezzi», ricorda singhiozzando una donna. «Io mi sono sentita buttare verso avanti - racconta una viaggiatrice incinta all'ottavo mese - è successo tutto velocemente. Ho visto mia madre a terra, mio padre, mia sorella con il sangue». La lacrime non si fermano al ricordo di quanto si è visto e, soprattutto, al pensiero dei molti che in quei convogli sono rimasti sepolti. Ai racconti delle vittime si aggiungono quelli dei parenti. Molti cittadini pugliesi hanno subito raccolto l'Sos per la donazione del sangue, addirittura c'è stata la fila negli ospedali per offrire il plasma necessario ai feriti. Una donna è entrata all'ospedale di Barletta, angosciata per la figlia: «Dov'è mia figlia? Vi prego fatemela vedere. Sono stata all'ospedale di Corato, poi a quello di Andria, ditemi che è qui è che sta bene». La ragazza sta bene. Così anche il piccolo Samuele, 6 anni, tra i primi ad essere salvato. Era in viaggio con i nonni, rimasto imprigionato tra le lamiere ha cominciato a piangere. Così lo hanno individuato i vigili del fuoco che, per calmarlo, mentre lo liberavano, gli hanno mostrato i cartoni animati sul cellulare. «Un macello», dicono i testimoni. Molte famiglie sono state spezzate. Tanti, bambini inclusi, sono spaventati: non hanno notizia di chi era con loro. Quasi tutti piangono, ancora sotto choc.