Strade colabrodo: sei italiani su dieci
rischiano incidenti per colpa delle buche

Strade colabrodo: sei italiani su dieci rischiano incidenti per colpa delle buche
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 15:34
Manti stradali danneggiati, buche 'a non finire' e una situazione di generale dissesto: le strade italiane sono un 'colabrodo' per l'assenza di un'adeguata manutenzione. Tanto che 6 italiani su 10 hanno rischiato nell'ultimo anno di rimanere coinvolti in un incidente a causa delle buche.

Proprio l'incidente stradale resta il pericolo più avvertito dalla popolazione (71% degli italiani), dopo i furti in casa (77%), ma prima di scippi (67%), rapine (60%) ed aggressioni (58%). Questi i principali risultati evidenziati dallo studio/sondaggio «Gli italiani e la percezione della sicurezza stradale», promosso dalla Fondazione Luigi Guccione vittime della strada con il SITEB (l'Associazione Italiana Bitume e Asfalto) e Assosegnaletica e condotto da IPR Marketing.

Dallo studio, che prende le mosse dall'allarmante dato sugli incidenti stradali - nel 2014 ben 177.031 con 3.381 morti e 251.147 feriti - emerge la conferma che tra le principali preoccupazioni di automobilisti, motociclisti e pedoni ci sia proprio lo stato di salute delle strade italiane. Oltre l'80%, in particolare, definisce «a rischio» le strade per le due ruote (moto o bici), il 74% ritiene che le città siano più pericolose per i pedoni, il 65% le definisce tali anche per chi si sposta in auto. Solo il 20%, poi, esprime commenti positivi sulla condizione dell'asfalto e la presenza di guardrail e il 76% le segnala come problema per la sicurezza stradale cittadina.

Nonostante ciò, gli interventi per aumentare la sicurezza dei veicoli in circolazione in città, secondo la ricerca, latitano.
Interventi di ripristino delle buche e l'utilizzo di asfalto drenante vengono indicate dall'87% degli intervistati (e dal 97% di motociclisti e scooteristi) come la vera priorità. «Il mancato investimento in opere stradali di questi ultimi anni - ha commentato il direttore del SITEB Stefano Ravaioli - ha generato una situazione diffusa di dissesto delle nostre strade di cui oggi paghiamo le conseguenze. Serve un piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade». 
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