Si fingevano infermieri e derubavano
anziani malati: in manette tre sinti

Si fingevano infermieri e derubavano anziani malati: in manette tre sinti
di Angela Calzoni
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Mercoledì 27 Luglio 2016, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 09:34
Veloci e capaci di carpire informazioni dalle loro vittime, «quasi come fanno le chiromanti con chi chiede notizie sul futuro». Gli investigatori del pool antitruffe della Procura di Milano descrivono così Teresio Bresciani, 56 anni, la compagna Anna Cena, 45 anni e il genero Virgil Rosogal, 32 anni, i malviventi specializzati in truffe agli anziani arrestati dalla polizia e dai vigili.

Tutti e tre hanno passaporto italiano ma sono di origine sinti e abitano tra le province di Torino, Cuneo e Asti. Le loro prede preferite erano le signore ultrasettantenni, sole, magari con problemi di salute. Prima di avvicinarle, i malviventi facevano ricerche e sopralluoghi accurati. Poi, quando si decidevano a passare all'azione, dicevano alle nonnine di essere gli infermieri di uno dei reparti ospedalieri dov'erano state ricoverate. I truffatori raccontavano anche di essere amici di un familiare della vittima designata che, a quel punto, si fidava e li invitava a casa. Bastava poco e la banda si faceva indicare dove la vittima custodiva contanti e gioielli e la derubava.

Sono almeno 10 le truffe messe a segno tra il 17 novembre 2011 e il 9 settembre 2015, ma gli inquirenti sospettano che possano essere 28 le anziane derubate negli ultimi mesi. Decisivo, per identificare la banda, è stato un episodio del 15 gennaio 2014. In quell'occasione, però, una volante ha notato la banda in piazza Artigianato, in zona Forlanini, e l'ha bloccata. L'episodio è stato collegato con un'altra truffa messa a segno a Collegno, nel Torinese. Il 20 marzo 2015, poi, Bresciani e Rosogal sono stati fermati una seconda volta a bordo di una vettura intestata a un pregiudicato. Da lì a capire che il gruppo di sinti stava ormai operando su larga scala, il passo è stato breve.

Il questore Antonio De Iesu ha colto l'occasione per ribadire alcune «semplici ma fondamentali raccomandazioni» agli anziani. «Qualsiasi sconosciuto vi chieda soldi o gioielli è un truffatore, al cento per cento» ha spiegato.
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