Puglia, scontro tra due treni con pendolari
e studenti: 23 morti, nessun disperso

Puglia, scontro tra due treni con pendolari e studenti: 23 morti, nessun disperso
8 Minuti di Lettura
Martedì 12 Luglio 2016, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 17:13

Sono 23 le vittime del disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia; una non è stata ancora riconosciuta dai parenti; 52 i feriti transitati dai pronto soccorsi degli ospedali; 24 le persone attualmente ricoverate, otto dei quali in prognosi riservata, tra cui il piccolo Samuele che compie oggi 7 anni e che era con la nonna, morta nell'incidente. Non ci sono dispersi. I dati sono stati ufficializzati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dal prof. Franco Introna (Medicina Legale).

Mentre prosegue la generosa corsa a donare il sangue per i feriti, la procura di Trani ha costituito un pool di 5 magistrati che si occuperà delle indagini, avviate per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Allo stato non ci sono indagati. Erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato.

La procura indaga anche sull'adeguatezza del sistema di controllo e sui tempi del raddoppio della tratta (che avrebbe dovuto concludersi nel 2015) e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. Informazioni potranno arrivare dalle due scatole nere recuperate. Il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, ha rilevato che «l'unica stazione di incrocio è quella di Andria. Quel treno che scendeva da Andria, lì non ci doveva essere». Sul banco degli imputati, il sistema a blocco telefonico che regola la circolazione ferroviaria in quella tratta a binario unico.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha definito il sistema «tra i meno evoluti rispetto alle tecnologie disponibili» e «maggiormente a rischio», perchè «si affida interamente all'uomo, nella fattispecie all'operatività dei capistazione». Da parte sua, l'ad. di Fs Renato Mazzoncini ha considerato che «la polemica sul binario unico non ha senso, in Italia e nel resto del mondo la maggior parte delle linee sono a binario unico, il sistema di sicurezza non dipende dal numero dei binari: tutte le linee ferroviarie hanno un livello di sicurezza garantito, anche quelle a binario unico».

Il ministro Delrio ha poi ricordato che «purtroppo in questo Paese non è mai stata fatta la cura del ferro, quando bisogna tenere conto che ci sono oltre 5 milioni di persone che lavorano e si spostano per motivi di studio studio su linee regionali, ma con questo Governo c'è stata un'inversione di tendenza netta rispetto al passato ed abbiamo destinato diversi miliardi al trasporto ferroviario regionale». Ha quindi annunciato che il governo ha deciso di stanziare ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale. 

I TRENI ERANO DUE Erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. È quanto si apprende in ambienti inquirenti tranesi. Le stesse fonti precisano che questa circostanza è stata finora riferita a loro solo verbalmente dagli investigatori in attesa che vengano predisposti, già oggi, le prime informative.


Ventitre i morti recuperati (4 sono invece i dispersi) tra i rottami del drammatico scontro frontale tra i due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, nel Tavoliere pugliese, mentre i feriti sono oltre cinquanta. «Una tragedia inammissibile», per il capo dello Stato Sergio Mattarella. «Vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto», auspica il premier Matteo Renzi, che in serata è volato in Puglia. Tanti i messaggi di solidarietà dall'estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti.

«Dallo spostamento della locomotiva sono emersi altri resti umani. La nostra speranza è che si compongano con le 23 salme già ritrovate». Clara Minerva, prefetto Bat, è vicina ai binari dove è avvenuta la strage e dove i Vigili del fuoco e la Protezione civile hanno appena rimosso la locomotiva, reperendo altri resti che stanno per essere disposti nelle sacche verdi, in attesa di essere identificati.

 

 


I lavori attorno ai resti dei due treni sono andati avanti tutta la notte. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. «Stiamo demolendo progressivamente i pezzi delle carrozze più incidentate, poi procederemo alla rimozione dei resti. Opereremo in questa maniera, anche con l'aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone. Fino alle 7 di questa mattina, però, non sono stati recuperati né individuati altri corpi».

Al momento, confermano fonti del Dipartimento della Protezione Civile, il bilancio ufficiale resta dunque quello della tarda serata di ieri: 23 morti accertati, 4 dispersi e 50 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una decina in gravi condizioni. Questa mattina inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un'operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati.

 
 

PREFETTO BARLETTA, 23 MORTI E 4 DISPERSI È di 23 morti e 4 dispersi il bilancio aggiornato della tragedia ferroviaria avvenuta ieri in Puglia. Lo ha detto il prefetto di Barletta, Clara Minerva, nel corso di una conferenza stampa. «Il numero delle salme che si trovano presso l'istituto di medicina legale di Bari è di 23. Oltre a quelle che sono in corso di identificazione - ha detto - sono stati recuperati altri resti umani sui quali sono in corso indagini ed esami del Dna». «Sono però - ha aggiunto il prefetto - 27 le richieste di informazioni arrivate dai familiari dei passeggeri. I dispersi, dunque, sarebbero quattro».

«Nel pomeriggio - ha annunciato il prefetto di Barletta - ci sarà fornito dal procuratore di Trani facente funzioni, Francesco Giannella, un elenco delle persone identificate. Noi abbiamo contatti con i familiari che hanno chiamato e procederemo a una verifica fra elenco e telefonate ricevute». «Si insedierà - ha concluso Minerva - un gruppo che si occuperà di questo nella speranza che in giornata, per le 18, si possa dare una risposta alle famiglie, è un loro diritto».

SCONTRO A 100 ALL'ORA L'incidente poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. L'impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all'ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressochè intatti; l'altro solo l'ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.

SCENA DA DISASTRO AEREO Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. «È un disastro come se fosse caduto un aereo!», commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime ed a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c'è bisogno di sangue. Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre non si hanno, al momento, notizie della sorte del collega che era sull'altro convoglio.

GUASTO O ERRORE UMANO? APERTA INCHIESTA - E si apre la caccia alle responsabilità. Guasto tecnico o errore umano? Sotto accusa viene messa la linea unica. E c'è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonicò, cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. «Uno dei due treni è di troppo, quale lo chiarirà l'inchiesta», ha detto da parte sua il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti. I due convogli, ha aggiunto, «erano ultramoderni, uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti». Una commissione di indagine è stata annunciata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, giunto sul posto. E sull'incidente indaga anche la procura di Trani con il procuratore aggiunto Francesco Giannella. A fare i rilievi sarà la Polfer.

RENZI VOLA IN PUGLIA, RABBIA Dalla politica e dalle istituzioni, dolore e rabbia. «Bisogna - ha chiesto Mattarella - fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze».
Sulla stessa linea Renzi: «lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche - ha aggiunto il premier - tanta tanta rabbia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto». Il vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, attende che la «magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia odierna e le soluzioni a disposizione è assurdo che possano continuare ad accadere tragedie del genere». Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, «se qualcuno ha sbagliato, paghi». «Chiarezza» viene chiesta anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. Il ministro Delrio riferirà domani alla Camera ed al Senato sull'incidente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA