E i sindacati non nutrono ottimismo per le prossime mosse del governo. «È chiara la volontà dell'esecutivo di non voler fare il contratto visto che hanno recuperato altre risorse su nuovi capitoli tranne che su quelli del pubblico impiego.
Saranno i cittadini ad accorgersi e a giudicare il governo per i minori servizi di cui potranno beneficiare», incalza il segretario della Cisl-Fp Giovanni Faverin. A conti fatti, denunciano ancora i sindacati, quello che il governo mette sul tavolo, 300 milioni, equivarrebbe ad un aumento salariale di 5 euro al mese. Giusto il costo di quattro caffè ma dipende anche da dove si abita«, ironizzano ancora i sindacati.