Ilva, operaio di 25 anni muore travolto dal nastro trasportatore

Ilva, operaio di 25 anni muore travolto dal nastro trasportatore
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Settembre 2016, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 12:24

TARANTO - Un operaio, Giacomo Campo di 25 anni, di una ditta dell'appalto, la Steel Service, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nel reparto Afo4 dell'Ilva di Taranto. Lo si apprende da fonti sindacali. Dalle prime informazioni trapelate, pare che l'operaio stesse operando sul nastro trasportatore quando la parte finale di un contrappeso avrebbe ceduto facendo precipitare un carrello che ha schiacciato l'uomo. Sul posto, ispettori del lavoro, Cc e vigili del fuoco. Il corpo dell'operaio è ancora incastrato nel nastro trasportatore.

Il giovane operaio, a quanto si è appreso, avrebbe dovuto effettuare la pulizia del nastro con altri colleghi. Le operazioni di manutenzione al sistema di depolverazione Stock house dell'Afo4, secondo quanto riferisce la Fiom Cgil, erano iniziate alle 5 di questa mattina. La dinamica è in fase di accertamento. Il nastro trasportatore era partito regolarmente ma il contrappeso ha ceduto travolgendo l'operaio che sarebbe rimasto schiacciato e incastrato negli ingranaggi. L'incidente è avvenuto intorno alle 6.45. Sono stati i colleghi di lavoro a dare l'allarme e a chiamare i soccorsi ma per Campo non c'è stato nulla da fare.

Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto in seguito all'incidente nel reparto Afo4 in cui ha perso la vita il 25enne Giacomo Campo in maniera congiunta hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dell'Ilva a partire dalle 12 di oggi (per il secondo e terzo turno di otto ore) fino alle 7 di domani.

L'Ilva si difende L'Ilva ha subito detto che sono state "applicate tutte le misure di sicurezza" nelle operazioni che erano in corso nell'Afo 4. In una nota si spiega che "il nastro, risultato danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato nella notte per consentire l'intervento di riparazione". "Come da procedura aziendale, il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l'applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso - aggiunge l'azienda - che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dall'operatore con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha trascinato".

Sindacati sul piede di guerra "L'indignazione non basta più, le lacrime per piangere i morti che quella fabbrica fa dentro e fuori sono terminate". Lo sottolinea il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto, di cui fanno parte doversi operai dell'Ilva. "Questo incidente non è una fatalità. E' stata una vera e propria mancanza di rispetto delle regole della sicurezza. Infatti l'incidente e' successo sotto gli occhi dei responsabili che non hanno voluto aspettare l'arrivo dei mezzi per la messa in sicurezza del tamburo". E' l'accusa lanciata dal coordinatore provinciale dell'Usb (Unione sindacale di base), Francesco Rizzo. "Tutto - aggiunge Rizzo - era fermo e spento ma si è deciso di iniziare con mezz'ora di anticipo.

Questo per sottolineare ancora una volta come nell'Ilva di Taranto manchino ormai regole e rispetto sulla sicurezza. Si tratta di un 'omicidio'. E' arrivato il momento di ribellarsi - conclude il coordinatore Usb - a questa situazione che è ormai indecente".

© RIPRODUZIONE RISERVATA