Domani il ragazzo, che si è detto pentito e che vorrebbe chieder scusa alla famiglia del ferito, comparirà davanti al Giudice del tribunale di Tempio per la convalida dell'arresto.
«Il mio assistito assume ora la consapevolezza di quanto accaduto, e in particolare delle gravi condizioni del ragazzo. Si trova ora in stato confusionale e non ricorda quanto accaduto. Non aveva piena coscienza della gravità del fatto anche perchè quando ha lasciato il luogo era inseguito dal gruppo di giovani di Torino. Ora vorrebbe chiedere scusa ed esser solidale con la famiglia e spera che il ferito esca quanto prima dallo stato di pericolo di vita. Poi vorrebbe scrivere o incontrare i familiari del giovane», ha detto l'avvocato Giampaolo Murrighile che, con la collega Patrizia Deiana, difende il sedicenne di Alà dei Sardi.
È nella notte fra il 15 e il 16 agosto, alle 3 del mattino, in una discoteca di Olbia che è iniziata la discussione fra i due gruppi di giovani, uno di Alà e l'altro di turisti, pare per delle parole rivolte ad una ragazza. «La discussione sarebbe scoppiato all'interno del locale per degli apprezzamenti fatti da un amico del mio assistito ad una giovane - ha spiegato il legale -.
I due gruppi sono stati sbattuti fuori della discoteca, nel parcheggio, dove una bega banale, anzichè venir sopita con il dialogo, è diventata qualcosa di più grande poi degenerata nell'accoltellamento».