Italia, l'Ue rivede la crescita al ribasso: Pil a +0,9%. La disoccupazione resta alta

Italia, l'Ue rivede la crescita al ribasso: Pil a +0,9%. La disoccupazione resta alta
di Alessandra Severini
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Giovedì 10 Novembre 2016, 08:51
I tempi per l'arrivo in Parlamento della legge di bilancio si allungano. Il testo dovrebbe arrivare in aula solo lunedì, mentre proposte di modifica dei deputati potranno essere presentate fino a domani. Si discute ancora se allungare la rottamazione anche alle cartelle Equitalia arrivate nel 2016 mentre potrebbero essere ampliate le rate e i tempi per il loro pagamento. Intanto le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato alcune novità nel decreto fiscale. Tra queste la possibilità (solo per il primo anno) che le comunicazioni Iva siano semestrali e non trimestrali. Previsto inoltre un taglio delle sanzioni per chi non rispetta le nuove regole sulla fattura telematica.

L'Unione europea non ha ancora dato il via libera alla manovra ma intanto, nelle nuove previsioni economiche della Commissione europea si tratteggia un quadro preoccupante per l'economia italiana. Bruxelles ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita dell'Italia, che quest'anno si fermerà allo 0,7% e il prossimo salirà solo allo 0,9%. Secondo la commissione sono soprattutto due gli elementi che rallentano la crescita: un deficit in aumento e il debito in salita ancora per due anni. Per il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici «la ripresa economica dell'Italia è destinata proseguire a un ritmo modesto».

Si teme inoltre che la disoccupazione rimarrà alta a causa anche della fine degli sgravi per i neoassunti. A tal proposito però (e per colmare parzialmente il mancato intervento in legge di Bilancio) l' Agenzia per le politiche attive per il Lavoro che gestisce i fondi Ue ha annunciato che varerà la prossima settimana un provvedimento per stanziare 730 milioni di fondi europei da destinare alle decontribuzioni mirate per giovani e Sud per il 2017 fino a 8mila euro. Il bonus sarà destinato alle imprese che assumono giovani iscritti a Garanzia Giovani o lavoratori di qualunque età al Sud che siano senza lavoro da almeno sei mesi. Una misura analoga agli sgravi contributivi sui neoassunti introdotti dal governo a partire dal 2015, ma stavolta indirizzata solo a categorie considerate svantaggiate. 
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