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Incendio ai pontili Ventura, distrutti due maxi yacht
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Lunedì 29 Agosto 2016, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 14:08

Impossibile per ora stabilire le cause. Un cortocircuito o un vano motore saturatosi di carburante dopo una perdita. L’unica cosa certa è che ieri sera, presso gli ormeggi Ventura, sono andati a fuoco due maxy jacht di altrettanti imprenditori.

Sono le 23 quando scatta l’allarme per fiamme già alte a testa d’albero dei pontili Ventura, allocati accanto a quelli del circolo Canottieri. A prendere fuoco, per prima, un 25 metri. I guardiani dei pontili si lanciano verso le fiamme e danno subito l’allarme alla centrale operativa dei vigili del fuoco. Sono circa le 23. Gli interventi sono tempestivi ma le fiamme sono già alte sulla prima imbarcazione. Non c’è nemmeno il tempo, come prevedono le norme della navigazione, di sciogliere o tagliare le cime, e staccare le altre barche dai pontili. Pericoloso. Troppo. E le fiamme, in un lampo, raggiungono anche la barca alla sua dritta. Alte. Minacciose a causa di un venticello che ci mette pochissimo ad agguantare l’altra barche. Ed è già troppo tardi. E le fiamme, in una manciata di minuti, sono già arrivate anche la seconda imbarcazione.

Caos. Panico. Mentre i marinai dei pontili iniziano a mettere in salvo anche le altre barche. Tutti yacht di prestigio. Le fiamme infatti sono partite dalla testa dei pontili, dove son ormeggiate le imbarcazioni dai 15 metri a salire. E da una prima serie di informazioni ad andare completamente in fiamme sono le imbarcazioni dell’imprenditore Perrella, leader nella distribuzione di bevande, e quella di Verrengia, stimato e conosciuto radiologo, titolare di alcuni centri in città.
Non c’è stato tempo per salvare le due imbarcazioni. Le fiamme sono state più veloci ed hanno avuto gioco facile a divorare vetroresina e legni pregiati. Nonostante i vigili del fuoco siano arrivati da terra mentre da mare una pilotina con idrante si è messa all’opera per spegnere le fiamme.

Scongiurato poi il pericolo di uno scoppio, dal momento che i motori delle due barche erano a gasolio, in serata si è poi valutato di rimorchiare le due barche fuori dall’area di attracco per evitare danni alle altre imbarcazioni. Un’ operazione comunque difficile, condotta d’intesa con i vigili del fuoco. Poi la scelta di mettere in salvo le altre imbarcazioni facendogli guadagnare il largo e mettere le due, ormai divorate dalle fiamme, lontano dalle banchine ma sistemandole in sicurezza per evitare che affondassero, dall'altra parte del molo foraneo.

Mentre rimangono gli interrogativi si come si sia potuto sprigionare l’incendio sulla prima imbarcazione. O la sala macchine satura di carburante per una perdita o, molto più probabilmente, un corto circuito che ha avuto gioco facile a divorare gli interni della prima barca. Poi quando le fiamme sono passate sopra la coperta, e quindi finalmente visibili.

Ma ormai già troppo tardi. Ma ora sarà lavoro per gli inquirenti e i periti delle assicurazioni.

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