Rapisce una bimba in spiaggia, libero. Il ministro Orlando: "Accertamenti su correttezza Pm"

Lubhaya
Lubhaya
di Adriano Padua
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Lunedì 22 Agosto 2016, 15:44

"Io credo che sia interesse di tutti che la ricostruzione dei fatti avvenga tramite le forme previste dalla legge, cioè tramite accertamento che il Ministero dispone e questo per due finalità: da un lato per valutare se c'è stata una correttezza da parte della magistratura e dall'altro per evitare che si celebrino processi paralleli o processi al processo che non sono previsti nel nostro ordinamento".

Lo ha detto a Foggia il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parlando del caso di Lubhaya, l'indiano di 43 anni indagato a piede libero con l'accusa di aver tentato di rapire una bimba di 5 anni. Ieri Orlando aveva deciso di avviare "verifiche preliminari" sulla vicenda attraverso l'Ispettorato del ministero.

"Su Ragusa - ha continuato - non ho molto da aggiungere, rispetto all'atto che è già stato compiuto. "È importante invece - ha concluso il Guardasigilli - che tutto segua le regole e anche la valutazione degli atti sia fatta non in modo emozionale e intuitivo, ma sia fatta sulla base dei fatti che il ministero sta raccogliendo".

Il pm Giulia Bisello, sulla base del rapporto dei carabinieri e senza sentire Lubhay, aveva deciso di non convalidare il fermo. Bersagliata dalle polemiche, dal disappunto di cittadini che hanno sommerso di telefonate il centralino del 112, ieri ha convocato e interrogato a lungo l'indiano, confermando la sua linea: il reato di tentato rapimento non prevede l'arresto, ma la denuncia a piede libero. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha, in seguito a questi fatti, deciso di avviare accertamenti sulla vicenda.

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