Dante, in Senato si celebrano i 750 anni.
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Dante, in Senato si celebrano i 750 anni. Benigni recita e scherza su Renzi
di Mario Landi
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Lunedì 4 Maggio 2015, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 07:42
ROMA - Dante profeta di speranza e cambiamento, in grado di guidare l’uomo nelle «tante selve oscure» della storia, nell’omaggio di papa Francesco. Dante sommo poeta, capace di commuovere anche con la teologia, e insieme politico che pensò a fondare un suo partito personale, «insomma il Pd dell'epoca», nella performance di Roberto Benigni.





Solennità e pathos, citazioni illustri e sberleffo ironico punteggiano l’apertura delle celebrazioni per i 750 anni dalla nascita dell’autore della Commedia, in un’aula di palazzo Madama gremita, su tutti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Senato Pietro Grasso.













Il premio Oscar entra (senza saltellare), sorride all'emiciclo, ricambia scherzosamente il saluto del pontefice. Ed è subito show. «Questo anniversario cade al momento giusto: se fosse arrivato tra due anni il Senato non ci sarebbe stato più, abolito». Poi: «Questo è proprio un posto dantesco. Del resto Dante si è occupato di politica, intendeva la politica come dovrebbe essere considerata oggi, poter servire, costruire. Era impegnatissimo, ma si è fatto molti nemici per il suo caratteraccio. Del resto, si sa - è stoccata a Renzi - che i politici fiorentini hanno un caratteraccio. Lui voleva fondare il partito personale di Dante, il Pd dell’epoca».​