Concerto di fine anno scolastico per bimbi, Siae chiede diritto d’autore

Concerto di fine anno scolastico per bimbi, Siae chiede diritto d’autore
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Giovedì 23 Marzo 2017, 19:17
La legge è uguale per tutti, anche per i bambini. Proprio così. La rigida applicazione delle norme ha coinvolto una scuola elementare della provincia di Monza-Brianza. Così, per alcune ore, un addetto al controllo un po’ troppo zelante ha rischiato di spegnere il sorriso sul volto di un gruppo di ragazzini di 8 anni. L’episodio è avvenuto a Mezzago e l’incaricato in questione lavorava per la Siae, la Società Italiana Autori ed Editori. Il motivo della crisi diplomatica? La recita scolastica. Sembra assurdo ma è tutto vero. Lo scrive Skuola.net.

Le prove del concerto nel cortile della scuola scatenano il caso
Alcuni giorni fa, complici le giornate primaverili, i docenti di questa scuola hanno avuto un’idea per coinvolgere alunni e genitori: far svolgere le prove del concerto di fine anno non dentro un’aula ma nel cortile dell’istituto, prima della fine delle lezioni, dando l’opportunità ai familiari che andavano a prendere i bambini di avere un saggio delle loro doti. Peccato che da quelle parti passasse il signore della Siae, in zona proprio per verificare se nei locali commerciali del comune brianzolo venisse osservato il rispetto del diritto d’autore. Fatto sta che, sentita quella musica proveniente da un luogo all’aperto, si è presentato ai cancelli della scuola.

Bambini delle elementari multati per aver…suonato
Ma l’uomo non era lì per osservare l’esibizione bensì per chiedere soldi. Secondo le norme, infatti, la musica diffusa in luoghi pubblici, se legata a un autore registrato, va pagata. Ne è nata una discussione che ha coinvolto persino il sindaco del Paese. La giustificazione della scuola è che non si trattava di un concerto a pagamento ma di una vera e propria lezione. Solo una telefonata fatta al preside dell’Istituto è però riuscita a calmare le acque.

Il protocollo d’intesa Miur-Siae sul diritto d’autore musicale
In base ad un accordo tra la Siae e il ministero dell’Istruzione, infatti, le scuole possono usare liberamente, e senza dover pagare un centesimo, il repertorio musicale protetto, naturalmente se ciò è fatto per fini educativi. Secondo il protocollo, firmato nel 2000 e riportato da una recente nota della Siae, basta “una semplice comunicazione sull’esistenza di tali manifestazioni o utilizzi, nella quale tra l'altro si chiarisca che si tratta di manifestazioni educative, rivolte agli studenti e ovviamente gratuite, e non di altra natura”.

L’errore della scuola e le scuse della Siae
Solo dopo il chiarimento tra il dirigente scolastico e il funzionario Siae il concerto è potuto iniziare. La Società ribadisce la regolarità del comportamento del suo dipendente e sottolinea la mancanza della scuola nel non aver segnalato l’evento, come da regolamento; allo stesso tempo ha però inviato una lettera di scuse all’istituto e ripreso il funzionario per la gestione della vicenda.
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