Bossetti, in aula parla la difesa. E la moglie arriva in Porsche

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti
di Claudia Guasco
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Venerdì 27 Maggio 2016, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 12:33

dal nostro inviato 
BERGAMO
Marita Comi si è presentata in tribunale a bordo di una Porsche, guidata dal consulente della difesa, il crimonologo Ezio Denti. Ha disertato l'aula per diverse udienze ma oggi, anche per smorzare le voci di tensioni nel rapporto con il marito dopo la diffusione delle bollenti lettere con la detenuta Gina, è arrivata puntuale. Sono le ultime battute del processo a Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso Yara Gambirasio con "sevizie e crudeltà". La pm Letizia Ruggeri ha chiesto per lui la condanna all'ergastolo con sei mesi di isolamento diurno, oggi la parola passa alla difesa. Che ha criticato la requisitoria del magistrato, definendola autocelebrativa: "Non serve suonare una sinfonia, bisogna suonare l'accordo giusto", afferma l'avvocato Claudio Salvagni.

NESSUN MOVENTE
Per i legali dell'imputato, Massimo Bossetti non ha ucciso Yara Gambirasio e contro di lui, a eccezione di un dna "anomalo" non c'è niente. Nulla lo collega alla tredicenne di Brembate se non quella traccia biologica "strampalata", per usare l'aggettivo pronunciato in aula dal carpentiere. E' il 26 novembre 2010 quando si perdono le tracce di Yara, tre mesi dopo il suo corpo senza vita viene trovato in un campo abbandonato a Chignolo d'Isola. Nessun testimone, niente movente come riconosce la Procura, le armi usate per colpire la ginnasta non sono mai state trovate, le celle telefoniche non collocano contemporaneamente vittima e presunto assassino nello stesso luogo.

Sono questi alcuni degli elementi che la difesa di Bossetti metterà in fila per insinuare il dubbio nei giurati della corte d'Assise di Bergamo e chiedere l'assoluzione dell'imputato, in carcere dal 16 giugno 2014. In una sola udienza i difensori del muratore cercheranno di smontare gli indizi forniti dal pm e sarà l'avvocato Salvagni a parlare per primo, a ripercorrere la relazione medico-legale che analizza gli ultimi istanti di vita - tra dolore e paura - di Yara, morta di stenti e di freddo. Sull'epoca del decesso e quanto il corpo è rimasto nel campo le conclusioni con l'accusa non combaciano: secondo un consulente della difesa la ragazzina non è stata uccisa lì e questo pone la domanda su chi ha spostato il cadavere.

LA PAROLA A BOSSETTI
E ancora: "nessuna certezza" per i difensori che il furgone inquadrato da tre telecamere riprenda Bossetti vicino al centro sportivo il giorno della scomparsa di Yara. Così come "non basta la compatibilità, che non è assoluta certezza", con le fibre e le piccole sfere metalliche trovate sul corpo e gli indumenti della vittima; sfere particolarmente diffuse nel campo dell'edilizia e fibre che invece hanno gli stessi colori della tappezzeria del furgone dell'imputato.

Ma è sul dna - "faro dell'inchiesta", come lo ha definito l'accusa - che si gioca davvero il destino di Bossetti. E' la traccia biologica trovata sui leggings e gli slip della vittima - una traccia mista del Dna di Yara e di 'Ignoto 1' identificato come Bossetti - la prova che ha permesso di stringere le manette ai polsi del muratore. Un elemento su cui c'è un'incongruenza: il dna mitocondriale (identifica la linea di ascendenza materna) non corrisponde a quello dell'imputato. Un'anomalia riconosciuta dal pm Ruggeri, che a suo dire "non inficia" le indagini: il dna nucleare è dell'imputato e solo quello ha un valore forense.

La sentenza è attesa per il 10 giugno e le ultime parole pronunciate in aula, prima che la Corte si riunisca in camera di consiglio, saranno quelle di Bossetti.

Il carpentiere chiederà infatti alla Corte d'Assise di rendere dichiarazioni spontanee, per ribadire la sua totale innocenza e la sua estraneità all'omicidio di Yara. All'udienza di oggi aveva preannunciato la sua presenza Ester Arzuffi, la madre del muratore. Ma all'ultimo non si è presentata. "Motivi di salute, una semplice indisposizione", fanno sapere fonti della difesa. Nessuna volontà di non incrociare la nuora Marita Comi.

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