Bimba di 9 anni costretta a sesso con adulti.
Il padre agli inquirenti: "Ho fatto una c...ta"

Bimba di 9 anni costretta a sesso con adulti. Il padre agli inquirenti: "Ho fatto una c...ta"
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 09:06

Tra le tante immagini di bambini che custodiva nel computer di casa un pedofilo rodigino aveva anche file con foto della figlioletta di 9 anni.

L'uomo, un 37enne di un paese del rodigino, è stato arrestato dalla Polizia postale, che indagava su di lui - riferiscono i quotidiani locali - nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Perugia. Al polesano gli agenti della postale hanno sequestrato una sessantina di file nei quali si vedono bambini, di età anche inferiore a 10 anni, compiere atti sessuali con adulti. In uno di questi sarebbe ritratta la stessa figlioletta dell'indagato, in atteggiamenti inequivocabili con un uomo. I magistrati della Procura di Rovigo, che al momento hanno disposto l'arresto per detenzione di materiale pedopornografico, stanno svolgendo accertamenti per capire se la persona ritratta accanto alla piccola non sia lo stesso genitore.

"HO FATTO UNA C...ATA" «Ho fatto una cazzata e me ne pento».

Così ha detto agli inquirenti l'uomo arrestato per pedofilia, ammettendo che la foto in cui è ritratta nuda la figlia di 7 anni l'aveva fatta lui. La Polizia Postale di Venezia, però, non ha trovato nei 150 file (50 video e 100 fotografie) l'immagine della figlia dell'indagato. L'uomo, infatti, secondo quanto si è appreso, l'avrebbe inviata dal proprio cellulare per 'accreditarsi' nel mondo dei pedofili, assicurandosi così di ricevere materiale hard dello stesso tenore. Il rodigino è al momento l'unico coinvolto nell'inchiesta, coordinata dalla procura di Venezia e da quella di Rovigo, iniziata dopo una segnalazione della magistratura perugina.

Gli agenti della Postale di Venezia hanno arrestato il 37enne operaio polesano per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. In casa sono stati sequestrati all'uomo tre telefonini, quattro tablet e un computer. Scorrendo i file dei vari apparecchi sono emersi video e foto dal contenuto pedopornografico inequivocabile. Vittime tutte ragazzine dai sei ai 17 anni, sia italiane che straniere, riprese anche in rapporti sessuali.

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