Bilancio Ue, l'Italia mette il veto: “No ai muri con i nostri soldi”. Pil a +0,3%

Bilancio Ue, l'Italia mette il veto: “No ai muri con i nostri soldi”. Pil a +0,3%
di Alessandra Severini
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 08:35
L'Italia alza la voce in Europa. Nel documento di revisione del bilancio pluriennale secondo il governo italiano mancano garanzie per l'aumento di risorse «a favore delle nostre priorità»: immigrazione, sicurezza, disoccupazione giovanile e programmi per la ricerca. E per questo Matteo Renzi ha deciso di mandare un segnale politico alla Ue, autorizzando a mettere «il primo veto» nella discussione sul bilancio. «Lo abbiamo fatto perché non intendiamo riempire di soldi i paesi europei che non soltanto non accettano un accordo che hanno firmato, ma con i nostri soldi alzano i muri».

«Noi non siamo né nazionalisti né populisti ha spiegato ancora il sottosegretario Sandro Gozi - Siamo molto stanchi delle ambiguità e delle contraddizioni europee, di un'Europa che dice alcune cose e poi non le fa». In realtà più che di un veto vero e proprio (che può aversi solo davanti a una votazione formale) si tratta di una riserva espressa dal nostro paese e il tempo per trovare una mediazione c'è. Ma per il momento la presidenza slovacca della Ue minimizza l'iniziativa italiana, sottolineando che sono «già previsti oltre 6 miliardi di euro in più» per migrazioni, sicurezza e disoccupazione giovanile. L'intenzione è di presentare comunque la proposta di accordo di bilancio «su cui si è raggiunto un ampio consenso» al Parlamento europeo pur «rispettando la riserva espressa dall'Italia, che ha bisogno di più tempo per unirsi al consenso».

Intanto l'economia italiana segna una crescita dello 0,3% nel terzo trimestre dell'anno. A trascinare il Pil sono stati soprattutto industria e servizi. Il premier coglie la palla al balzo e torna a legare, fra le ire delle opposizioni, l'andamento dell'economia con l'esito del referendum: «Con le riforme sale il Pil twitta - senza riforme sale lo spread». Intanto si attende il giudizio di Bruxelles sulla manovra di bilancio. La Commissione è spaccata, ma sembra orientata a inserire la legge di bilancio italiana fra quelle a rischio di non rispetto' delle regole europee, rimandando una valutazione definitiva, sicuramente dopo il referendum.
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