Anziana dona 16 milioni di lire ai frati: dopo 4
anni riescono a farseli cambiare da Bankitalia

La vecchia lira
La vecchia lira
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Giugno 2016, 22:31
Sono trascorsi ben quattro anni ma alla fine il denaro è tornato ad essere 'spendibile'. Tutto ha inizio nel 2012 quando un'anziana vedova ha trovato in una scatola della sua soffitta una scatola di scarpe: all'interno erano conservati ben 16 milioni e 200 mila lire. Subito la donna ha deciso di darli in beneficenza ai Padri Somaschi di Como ma i religiosi si sono subito resi conto che quelli che avevano tra le mani erano semplici pezzi di carta senza valore. "Non valgono niente ma vedete se riuscite a farveli cambiare" aveva confessato l'anziana donatrice a padre Francesco Redaelli, allora priore dei Padri Somaschi del Crocefisso di Como.

Nel 2012 il Governo Monti aveva anticipato di due mesi la possibilità di convertire le vecchie lire in euro e così moltissimi italiani si sono ritrovati improvvisamente con gruzzoli di vecchie lire che, sostanzialmente, non valevano più nulla. L'istanza per il cambio, in questo caso era stata presentata il 25 gennaio mentre il governo Monti decise di bloccare il cambio il 6 dicembre.

I Padri Somaschi, capendo di aver presentato l'istanza pochissimi giorni dopo il termine ultimo non si sono arresi e si sono rivolti al legale Pierpaolo Livio per farsi cambiare il denaro dalla Banca D'Italia. Ora, a distanza di quattro anni, hanno vinto la loro personale battaglia e hanno ricevuto circa 7.000 euro in contanti: "Settimana scorsa mi ha chiamato la Banca d’Italia per annunciarmi la bella notizia - ha raccontato l'avvocato Livio - Mi hanno detto: ’Cosa fa, non viene a prendere i soldi per padre Redaelli?’. E giovedì finalmente abbiamo ricevuto i soldi".

"Ho presentato la richiesta alla Banca d’Italia, al ministero del Tesoro e all’allora Presidente del Consiglio Mario Monti sostenendo l’illegittimità costituzionale della norma e allegando anche una fotocopia di tutte le banconote che la signora aveva lasciato in dono alla parrocchia. All’inizio la Banca d’Italia non rispose. E in tanti mi dicevano un po’ sorpresi: ‘Cosa ti sei messo in testa, di sfidare la Banca d’Italia? Ma con padre Redaelli eravamo determinati e oggi finalmente abbiamo ottenuto giustizia. La nostra è stata una delle pochissime istanze accolte in Italia. Siamo stati fortunati ma ci abbiamo anche creduto. Tantissime persone si presentarono allo sportello all’epoca però in pochi hanno fatto una domanda formale".

I Padri Somaschi di Como hanno promesso che il gruzzolo verrà utilizzato per aiutare i poveri e le famiglie in difficoltà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA