WhatsApp a pagamento, il garante: "Paghino gli operatori"

WhatsApp a pagamento, il garante: "Paghino gli operatori"
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Martedì 28 Giugno 2016, 13:08 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 17:07
Una proposta che farà inevitabilmente discutere, ma pensata in maniera equilibrata. L'AgCom, nell'indagine 'Servizi di comunicazione elettronica', punta il dito contro WhatsApp e tutte le altre app di messaggistica istantanea.

Il motivo è molto semplice: WhatsApp, come anche Telegram, Viber, Messenger, utilizza reti mobili e internet per cui le società di telecomunicazioni hanno investito molto. Senza contare i numeri di telefono associati a dispositivi che le società assegnano ai loro clienti dopo averli acquistati dallo Stato. Il tutto senza sborsare un solo centesimo.

Per questo motivo il relatore Antonio Preto ha spiegato che «per il passaggio sulle reti, ad esempio, il Garante vorrebbe imporre agli sviluppatori delle app un "obbligo a negoziare" con le società di tlc. Nello stesso tempo, il pedaggio per il loro transito dovrebbe essere "equo, proporzionato, non discriminatorio"». Questo, di fatto, consentirebbe alle società più piccole di non essere spazzate via subito a fronte di richieste troppo esose da parte degli operatori delle telecomunicazioni.

 
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