"Super-batteri" resistenti agli antibiotici,
l'allarme: "A rischio la vita di 80mila persone"

"Super-batteri" resistenti agli antibiotici, l'allarme: "A rischio la vita di 80mila persone"
di Antonio Caperna
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Lunedì 6 Aprile 2015, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:20
ROMA - Senza farmaci efficaci anche le più semplici operazioni potranno essere a rischio fatale.





È l’allarme che lancia il rapporto sui batteri resistenti agli antibiotici in uso, elaborato dal Dipartimento per la gestione delle emergenze nazionali di Downing Street (equivalente al Dipartimento per la Protezione Civile), secondo il quale la diffusione di una nuova generazione di batteri resistenti agli antibiotici potrebbe portare fino a 80mila decessi nel solo Regno Unito. E se lo stesso primo ministro, David Cameron, parla di «ritorno agli anni bui della medicina», il rapporto punta il dito contro i batteri più insidiosi, ovvero Escherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae e Staphylococcus Aureus.



L’infezione potrebbe toccare in Gran Bretagna circa duecentomila persone, determinando un’emergenza difficilissima da gestire se la ricerca farmaceutica non individuerà al più presto dei rimedi efficaci.



«C’è una riduzione dell’ingresso di nuovi antibiotici, non ne abbiamo una nuova classe da un po’ di tempo – esordisce Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano - e quelli di cui disponiamo rischiano di essere armi spuntate a causa di un utilizzo a volte eccessivo dell'industria alimentare per gli allevamenti animali. Ma anche per un uso maldestro. Chi li assume deve terminare la terapia o il batterio sfrutta l'occasione per rialzare la testa. Il rapporto inglese non è nulla di nuovo, è una puntualizzazione su una proiezione forse pessimistica ma possibile».



Anche gli Usa hanno lanciato la sfida alle infezioni resistenti agli antibiotici. Piano nei prossimi cinque anni da 1,2 miliardi di dollari.
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