"Ero quasi alla metro, poi la paura
e l'esplosione: mi è andata bene"

"Ero quasi alla metro, poi la paura e l'esplosione: mi è andata bene"
di Claudio Strati
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Martedì 22 Marzo 2016, 13:56

BRUXELLES - «Stavo andando a prendere la metro, alla stazione di Maelbeek, che è a cento metri da dove abito, e quindi anche a cento metri dalla sede del Parlamento Europeo che è di fronte a casa mia. Ho sentito l'esplosione, ho visto il fumo, ho visto gente che scappava. Persone aterra ferite e choccate. Ovviamente sono tornato a casa, sono barricato nel mio appartamento al dodicesimo piano. Direi che oggi non è il caso di andare al lavoro».

Paolo Patruno, di Cassola, vive da anni a Bruxelles dove è il vicedirettore dell'Associazione europea delle industrie delle carni e dei salumi, oltre ad essere consulente di Confindustria dopo aver lavorato a lungo con Federalimentare. Una carriera, la sua, iniziata all'Europarlamento  dove da neolaureato iniziò a lavorare con il Comitato sociale ed economico dell'istituzione.

 


E' stato un inizio di mattinata con paura...

«Sì, si parla di almeno quattro morti per l'esplosione qui vicino a casa nella metro. Mi è andata bene. Ieri sono arrivato alle 8.10 col volo da Venezia e sono transitato per quella stessa stazione della metro alla stessa ora della bomba di oggi. Non è piacevole pensarci».


Subito gli sono arrivati diversi messaggi, su facebook almeno una quarantina, da parte di amici preoccupati, pieni di raccomandazioni: «Sono sano e salvo, sto bene, grazie a tutti. L'ultima esplosione, alla metro, è a pochi metri da casa. Speriamo ora si fermino» ha risposto sul social.

Il telefono non gli funziona, va solo la rete. «Qui ci sono almeno due problemi - ci racconta Paolo Patruno -. Da una parte una non buona organizzazione amministrativa dei belgi: Bruxelles è un insieme di 19 comuni, ciascuno con una propria polizia. 19 polizie che non si parlano tra loro. Dall'altra il fatto che l'integrazione è spesso fallita, vi sono interi quartieri diventati enclave arabe. A Molenbeek ad esempio ci sono negozi con cartelli e scritte solo in arabo, nemmeno più in francese o fiammingo. Il turista o il cittadino che fa due passi lo nota subito».

Per quanto riguarda gli attentati, Patruno sottolinea: «Da quello che sappiamo, all'aeroporto  la prima esplosione ha riguardato il blocco partenza di American Airlines. Non è un caso...»

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