Maria Latella: “Michelle Obama al posto di Hillary ce l'avrebbe fatta”

Maria Latella: “Michelle Obama al posto di Hillary ce l'avrebbe fatta”
di Valeria Arnaldi
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Giovedì 10 Novembre 2016, 08:57
Hillary Clinton non ce l’ha fatta, gli Usa non avranno il primo presidente donna. Maria Latella, la vittoria di Donald Trump è una grande sconfitta per tutte le donne? «Non basta essere donna e competente, bisogna anche avere una storia capace di risultare credibile. La Clinton è senz’altro competente, ma è miliardaria e da trent’anni nei gangli del potere».

Ha vinto un maschilista, ha perso una donna: nessuna questione di genere? «La controprova non c’è. Se ci fosse stata Michelle Obama al suo posto, come si fa a dire che non ce l’avrebbe fatta… Probabilmente gli Usa sono pronti per una donna presidente, dipende dalla sua storia».

La vittoria di Trump è stata davvero una sorpresa o gli indizi c'erano e non si sono voluti vedere? 
«Quando, nello scorso marzo, ero all'università di Chicago, ho scelto come argomento del primo seminario il confronto tra Berlusconi e Trump. Agli studenti ho detto che i media americani facevano gli stessi errori che quelli italiani hanno fatto con Berlusconi. La storia italiana ci ha rivelato, e quella americana ci ha confermato, che quando c'è qualcuno che sembra ascoltare la voce di un vasto strato sociale che non si sente più rappresentato, il linguaggio non conta». 

Le affermazioni spesso estreme sono state il suo punto di forza? 
«È stata una campagna fortemente strategica, in cui nulla è stato lasciato al caso. Una campagna rivolta a una target ben definito, quello degli uomini bianchi che componevano l'aristocrazia operaia degli anni 50/60/70 che, negli otto anni di Obama, si sono ritrovati senza lavoro, senza la supremazia di portare i pantaloni, né la sicurezza di ciò che rappresentava essere bianchi». 

Perfino le reazioni a caldo erano studiate?
«Dobbiamo guardare al primo scontro con la giornalista Megyn Kelly. Suscitò scandalo, ma fu un attacco a tavolino, premeditato a freddo. Non so se lei fosse parte del progetto, di certo è andata bene a tutti: lei ha consolidato la fama di giornalista con la schiena dritta e ha scritto un libro, l'emittente tv ha guadagnato ascolti e Trump ha ottenuto una campagna pubblicitaria gratis».
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