Guenter Grass morto a Lubecca,
il premio Nobel aveva 87 anni

Guenter Grass
Guenter Grass
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 13 Aprile 2015, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 07:50

ROMA - «Ricordo le nostre confessioni, lui voleva diventare religioso, io intellettuale. Oggi io sono scrittore, lui è Papa, è una bella storia, non è vero?». C’è perfino un incontro con Joseph Ratzinger, in un campo di prigionia alleato, tra le memorie giovanili di Günter Grass. E soprattutto tra quelle più dolorose.

Fondatore del Gruppo ’47, primo circolo di intellettuali post-bellici, premio Nobel per la letteratura nel 1999, Grass nel 2006 decise di raccontarsi per aiutare il Paese – e non solo - a riflettere «senza più censure» sul proprio passato. «Molti ragazzi della mia età videro nell’adesione al nazionalsocialismo un modo per girare l’angolo e voltare le spalle ai genitori», disse.

Proprio come aveva fatto lui, entrato nelle SS come allora confessò, da volontario, e non coscritto come aveva raccontato. «Ormai celebriamo tanti eroi della resistenza tedesca che non si capisce come mai Hitler arrivò al potere, quando invece il nazismo fu accolto da consenso ed entusiasmo». Furono in molti, all’epoca, a chiedersi se non si dovesse ritirare il Nobel.

Nel 2012, a seguito di una poesia in cui criticava Israele come minaccia per la pace nel mondo, fu classificato dal governo israeliano come “persona non grata”. Poi non ha risparmiato critiche alla Merkel per l’“arroganza” della sua politica e ha sostenuto la Grecia. Recentemente aveva dichiarato: «Oggi ci troviamo nella Terza guerra mondiale».

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