"Parigi? Colpa della Rivoluzione Francese.
Il dramma è che sono morti senza pregare" -Foto

Juan Manuel de Prada
Juan Manuel de Prada
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 21:26

«L'aspetto più drammatico, quello che fa più male, è che le vittime degli attentati di Parigi siano morte senza pregare, perché non credono più in Dio o perché non lo sanno fare».

Inizia così un controverso editoriale dello scrittore spagnolo Juan Manuel de Prada, pubblicato sul quotidiano conservatore ABC e rilanciato anche da El Diario sul proprio sito. De Prada accusa senza mezzi termini l'Eliseo: «Inermi cittadini sono stati vittime di terroristi che fino a poco tempo fa venivano sostenuti dai loro stessi governi. Allora li chiamavano 'ribelli', e lo hanno fatto finché è convenuto, visto che dovevano portare a termine la defenestrazione di Assad in Siria, che è solo uno dei cambiamenti geografici voluti dal Nuovo Ordine Mondiale».

Eppure le cause del terrorismo, secondo lo scrittore ed editorialista, sarebbero da ricercare in un passato più remoto: «I francesi erano un popolo forte e la Francia era la primogenita della Chiesa.

Poi i deleteri ideali rivoluzionari hanno portato sempre più al laicismo e all'indebolimento della popolazione. Oggi i francesi hanno negato gli ideali che fondarono la loro civiltà in tempi antichi e sono solo una popolazione amorfa attaccata a piaceri effimeri e materiali. Ed è una caratteristica comune alle popolazioni di tanti altri paesi europei, vittime di governi che appoggiano il terrorismo».

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