Sinai, bomba su Airbus a orologeria con plastico: ordigno collocato sotto sedile passeggero

Sinai, bomba su Airbus a orologeria con plastico: ordigno collocato sotto sedile passeggero
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:29 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 17:04

A far saltare in aria l'Airbus russo sui cieli del Sinai potrebbe essere stato un ordigno azionato da un meccanismo a orologeria e con «un esplosivo usato nei proiettili e nelle bombe, probabilmente una delle varianti dell'esplosivo al plastico»: lo ha dichiarato una fonte ben informata all'agenzia Interfax.

Sarebbe stata piazzata sotto il sedile di un passeggero situato accanto al finestrino la bomba che il 31 ottobre ha causato l'esplosione dell'A321 della compagnia russa Metrojet sopra il Sinai, nel nord dell'Egitto.

Lo ha riferito il quotidiano russo Kommersant, citando esperti a Mosca dell'intelligence russa e dell'Aviazione vicine alle indagini sull'attentato.

La rivelazione, se confermata, smentirebbe quanto sostenuto inizialmente sull'attacco, ovvero che sarebbe stato provocato da una bomba collocata nella stiva. Secondo le fonti, l'analisi di un foro su una sezione dell'A321 indica che «l'esplosione è avvenuta all'interno dell'aereo».

«La bomba apparentemente è esplosa nella parte posteriore della cabina, in prossimità della coda dell'aereo. Di conseguenza, la coda si è distaccata e il resto dell'aereo è andato in pezzi, provocando la morte immediata di tutte le persone a bordo a causa di un drastico calo di pressione all'interno», ha dichiarato uno degli esperti.

Sono quasi 90.000 i turisti russi rimpatriati dall'Egitto con voli 'specialì dopo la catastrofe dell'Airbus russo sui cieli del Sinai. Lo fa sapere il ministro dei Trasporti russo, Maksim Sokolov, precisando che meno di 2.500 turisti russi rimangono ancora nel paese nordafricano e saranno riportati a casa nei prossimi giorni. L'ultimo volo 'specialè è previsto per il 30 novembre.

L'atto terroristico che ha portato all'esplosione in volo di un aereo russo sui cieli del Sinai è stato «un attacco allo Stato» russo e «il diritto all'autodifesa sarà esercitato» da Mosca «con tutti i mezzi disponibili: politici, militari e sulla linea dei servizi speciali». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.