Scandalo Volkswagen, ora la Germania
trema insieme alle borse di tutto il mondo

Scandalo Volkswagen, ora la Germania trema insieme alle borse di tutto il mondo
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 03:34 - Ultimo aggiornamento: 11:50
ROMA - È di undici miliardi il “bilancio” delle auto Volkswagen con test truccati. E non si parla solo del mercato statunitense, ma di una distribuzione che interessa la scena internazionale. Un numero inimmaginabile, che supera le immatricolazioni di un anno della casa automobilistica.





E fa tremare non solo le Borse - continuano le forti vendite del titolo e da lunedì sono stati persi circa 15 miliardi di capitalizzazione - e fa vacillare anche la Germania. La Cancelliera Angela Merkel chiede «chiarezza» e «piena trasparenza sul caso».

Il ministero tedesco dei Trasporti annuncia prossime inchieste. Ma qualcosa non quadra: Die Welt, citando un'interrogazione parlamentare dello scorso luglio, ha ricostruito come il governo tedesco fosse a conoscenza del fatto che alcune marche stessero usando un software per aggirare i controlli sulle emissioni.



Nessun nome citato, ma un problema noto dunque, che potrebbe essere stato volutamente ignorato. Intanto, lo scandalo cresce, come la preoccupazione. «Serve un'inchiesta europea», afferma il ministro francese delle Finanze Bernard Sapin. Un'inchiesta mirata sulla Volkswagen ma allargata anche alle altre aziende automobilistiche, “per rassicurare i cittadini”.



L'Italia avvia un'indagine e chiede se il dispositivo scoperto in Usa per falsare i dati sia presente pure in Europa. Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, chiede di valutare lo stop alla vendita di auto della casa tedesca in Italia ne caso in cui fosse confermato anche qui l'uso del software incriminato. Volkswagen domanda scusa e assicura che «sta lavorando con la massima celerità per chiarire le irregolarità connesse uno specifico software utilizzato con i motori diesel. Non tolleriamo violazione delle leggi in alcun modo: tutti i veicoli Euro 6 e successivi sono a norma».



Chiede fiducia per proseguire il lavoro: "Sarebbe sbagliato se il terribile errore di pochi compromettesse il lavoro onesto di 600 mila persone".

Il Dipartimento americano di Giustizia sta portando avanti un'inchiesta penale. L'azienda rischia una multa di 37.500 dollari a vettura, per un ammontare complessivo che supera i 18 miliardi.
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