Tassa nascosta sui condizionatori.
Il governo: "Falso, vale per pochi"

Tassa nascosta sui condizionatori. Il governo: "Falso, vale per pochi"
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Venerdì 24 Luglio 2015, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 13:29

Una nuova tassa occulta: quella sull'aria fresca, sui condizionatori. Certo una cifra non da rovinarsi, 200 euro l'anno calcolano i consumatori, ma che riguarda solo gli impianti oltre i 12 kw che sono quelli che servono a raffreddare ambienti oltre i 160 mq e che è stata introdotta in forza di una direttiva europea nel 2013 dal governo Monti. Ma il ministero dello Sviluppo smentisce: «la maggior parte dei condizionatori non ha l'obbligo del libretto di impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kW». L'Italia «ha introdotto, al fine di adeguarsi alle direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell'efficienza energetica nel condizionamento per tutelare l'ecosistema e favorire risparmio economico e competitività».

Leggi Arriva la tassa anche sull'aria condizionata:

"Stangata da 200 €". Ma solo sui grossi impianti

LA POLEMICA

La notizia della nuova «tassa» viene rilanciata dai consumatori preoccupati per l'ennesima mini-stangata su un mercato che fattura in Italia circa un miliardo l'anno: Federconsumatori e Adusbef ricordano infatti che da ottobre sono scattate le nuove regole previste dalla direttiva europea sulle emissioni di anidride carbonica e che prevedono appunto una tassa sull'aria condizionata.

Stimano l'aggravio in circa 200 euro a famiglia (tra costi diretti per chi ha una casa enorme da raffreddare e costi indiretti, cioè quelli che, ad esempio, un ristorante che la paga poi inevitabilmente scarica sulla clientela).

«Sono arrivati a tassare anche l'aria», affermano in una nota. La direttiva obbliga i proprietari a possedere un libretto di impianto (oltre i 12 kw, mentre in case medie si arriva normalmente a 2-2,5 kw), oltre a introdurre controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3mila euro. Per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori Federconsumatori e Adusbef stima una spesa di 180-220 euro, che salgono a circa 300 se i condizionatori in casa sono più di uno.

A questi costi si aggiungono le ricadute indirette perché il prelievo sui condizionatori negli esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini. Le due associazioni si dicono «pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo». La notizia è un po' datata quindi anche se i consumatori spiegano che la normativa è scattata lo scorso ottobre e quindi i primi controlli partiranno ora.

Ma, con il caldo africano di questi giorni, è una notizia «ghiotta». Tanto che rimbalza sui social network creando il solito scompiglio. «Renzi obbedisce a Bruxelles, arriva la tassa sui condizionatori. Ci vorranno libretto e bollino per gli impianti ad aria condizionata, secondo Federconsumatori saranno 200 euro in più a famiglia. Prima tassano il pellet da riscaldamento, ora l'aria fresca. Ovviamente la Lega si opporrà in ogni manierama... questi al governo secondo voi sono normali?». Scrive su Facebook Matteo Salvini. Al post replica Ernesto Carbone del Pd, su Twitter: «È una direttiva Ue (non una tassa) che hai pure votato.