Sanzioni, catasto, giochi e reddito d’impresa:
ecco come cambierà il Fisco -Leggi

La riforma
La riforma
di Luca Cifoni
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Domenica 21 Giugno 2015, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 09:06
L’appuntamento, già rinviato varie volte, è fissato a martedì: tra due giorni il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare sei decreti legislativi, in attuazione della legge delega di riforma del fisco. L’indicazione è arrivata direttamente dal presidente del Consiglio, dopo qualche giorno di incertezza sulla tempistica dell’intera operazione. Il governo pare dunque aver scelto la via del rispetto dei tempi già fissati, anche se la confluenza in Parlamento di tanti provvedimenti complessi potrebbe creare qualche problema rispetto alla scadenza di fine settembre, quando i decreti dovranno essere pronti per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, dopo il parere (non vincolante) della commissione parlamentare e il secondo passaggio in Consiglio dei ministri.



LUNGO PERCORSO

I testi, che Renzi ha definito «pronti», riguardano il regime delle sanzioni (penali e amministrative), il catasto, il settore dei giochi, la semplificazione del contenzioso, il reddito d’impresa e la quantificazione dell’evasione fiscale. I primi due sono quelli politicamente e tecnicamente più rilevanti, ma anche il terzo, relativo ai giochi, è stato al centro di un braccio di ferro che ne ha ritardato finora l’approvazione. La stessa versione finale non trova il sostegno delle imprese del settore, perché resta per Regioni ed enti locali la facoltà di mettere al bando macchinette e sale giochi, con un danno economico che secondo gli interessati tocca i sette miliardi. È prevedibile quindi un’ondata di ricorsi.



In ogni caso con la riunione di dopodomani il lungo cammino della delega inizierebbe ad avvicinarsi al traguardo. Il governo ha già dato il via libera a sei decreti (semplificazione fiscale e dichiarazione precompilata, commissioni per la riforma del catasto, riassetto delle accise, abuso del diritto, fatturazione elettronica, internazionalizzazione delle imprese): i primi tre sono già diventati legge avendo ottenuto il via libera definitivo. Rispetto al disegno originario della delega resterebbero fuori alcuni temi, tra cui il principale è la riforma della riscossione.



Il provvedimento in materia di sanzioni torna in Consiglio dei ministri sostanzialmente nella versione in cui vi era entrato lo scorso 24 dicembre, per poi essere modificato e quindi ritirato in seguito alle polemiche sulla presunta norma salva-Berlusconi. Nel testo era stato infatti inserito un tetto del 3 per cento: non venivano considerate reato le violazioni relative ad importi non superiori a questa percentuale del reddito d’impresa. Qualcuno aveva visto nella norma un possibile paracadute per il leader di Forza Italia condannato per evasione fiscale. Ora invece la soglia salta non solo per le frodi ma anche per altri comportamenti illeciti. Sale invece il limite assoluto sotto il quale il mancato versamento dell’Iva sarà perseguibile solo in via amministrativa e non penalmente: da 50 mila si passa a 150 mila euro.



LE ALTRE NOVITÀ

Quanto al catasto, la riforma rappresenta solo il calcio d’inizio di una partita che durerà cinque anni, con l’ambizioso obiettivo di rivedere le rendite catastali di 62 milioni di immobili. Nel decreto sono contenute le linee guida di questo processo. I valori catastali saranno normalmente determinati in riferimento a quelli di mercato del triennio precedente (2012-2014 se la riforma partirà effettivamente quest’anno); ma si terrà conto anche di parametri quali la zona in cui sorge l’immobile, le sue caratteristiche costruttive e così via. Cambierà anche - e già questa da sola è una svolta storica - l’unità di misura: dai vani si passerà ai metri quadrati. Nella versione finale del provvedimento dovrebbero trovare posto alcuni passaggi per risolvere la questione dei cosiddetti “imbullonati”, i macchinari delle imprese che in alcuni casi vengono classificati come immobili e dunque sottoposti a tassazione.



Qualche novità in favore dei contribuenti sarà contenuta nel provvedimento in materia di contenzioso: verrebbero sottratte alle liti fiscali alcune violazioni minori da parte del contribuente. Nello stesso testo viene rivisto l’istituto dell’interpello, con il quale cittadini e imprese possono rivolgersi in anticipo al fisco per conoscere le interpretazioni corrette delle norme.

Il decreto sulla quantificazione dell’evasione ha una natura tecnica, ma dovrebbe portare in prospettiva alla riduzione del prelievo che grava sugli onesti: le risorse recuperate dai contribuenti infedeli - definite con criteri rigorosi - finiranno a questo scopo in un apposito fondo.