Padoan conferma le stime: pil +1% nel 2017. Scontro con l'Ufficio parlamentare di bilancio

Padoan conferma le stime: pil +1% nel 2017. Scontro con l'Ufficio parlamentare di bilancio
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Martedì 11 Ottobre 2016, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 19:06
Il governo conferma le stime di crescita per il prossimo anno, fissando l'asticella dell'incremento del pil nel 2017 all'1%. Lo ha ribadito il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in audizione in Parlamento sulla Nota al Def.

Tra le stime macroeconomiche e quelle dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) esiste «uno scarto contenuto, che a noi sembra non significativo», ha poi sottolineato il titolare dell'Economia.

«La composizione della manovra e quindi alcuni suoi effetti sono ancora passibili di variazione in quanto il Disegno di legge di Bilancio deve essere ancora discusso e approvato dal Consiglio dei Ministri. Una volta che il Governo avrà licenziato il disegno di legge, verrà trasmesso alle autorità economiche europee e al Parlamento il Documento programmatico di bilancio (Draft Budgetary Plan)», ha precisato Padoan.

Gli interventi per le politiche sociali della prossima manovra avranno un effetto sul Pil del +0,1% e avranno a disposizione in totale 3,15 miliardi per il 2017. È quanto si legge nella tabella consegnata dal ministro dell'Economia in occasione dell'audizione sul Def. Nelle spese sociali, ha spiegato il ministro, «sono comprese l'adeguamento delle pensioni minime e risorse per le famiglie, il capitale umano e i rinnovi contrattuali nel settore pubblico». 

Con la prossima manovra arriverà «un'ulteriore spending review e una revisione al ribasso di alcune voci di spesa e di fondi di dotazioni», ha sottolineato ancora Padoan, precisando che queste misure avranno un impatto negativo sulla crescita dello 0,2%. Nella tabella depositata alla Camera durante l'audizione sull'aggiornamento del Def si legge che i «tagli di spesa» per il 2017 daranno coperture per 2,64 miliardi.

Lo scontro con l'Upb. Al momento l'Ufficio Parlamentare di Bilancio non può validare le stime indicate dal governo con l'aggiornamento del Def. Ok che potrà arrivare se il «documento programmatico di bilancio» che il governo invierà a Bruxelles conterrà previsioni «diverse». Lo precisa l'Upb in una lettera ai presidenti delle Camere, letta in apertura della nuova audizione del ministro Padoan, ricordando che le regole non obbligano il governo ad adeguarsi alle valutazioni Upb ma a «illustrare i motivi» per cui conferma o adegua le sue previsioni. 

​L'Upb «ha espresso la propria valutazione del quadro macroeconomico programmatico della Nota di aggiornamento del Def 2016 nell'audizione del 3 ottobre ultimo scorso. Vi è quindi una divergenza di opinioni con il Governo», tuttavia «il principio del comply or explain non obbliga il Governo ad adeguarsi ma richiede che esso illustri i motivi per i quali ritiene di confermare le proprie valutazioni o conformarle a quelle dell'Ufficio», afferma il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, in una lettera inviata ai presidenti della Camera e del Senato letta dal presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, in apertura dell'audizione del ministro dell'Economia. 
 
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