Lavoro, boom di assunzioni. Allarme Def:
"Senza riforme pareggio di bilancio impossibile"

Giuliano Poletti
Giuliano Poletti
di Alessandra Severini
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Venerdì 17 Aprile 2015, 03:47 - Ultimo aggiornamento: 11:44
ROMA - Riparte l'occupazione anche nelle piccole e medie imprese. I dati Cna parlano di una confortante impennata delle assunzioni a marzo: 3.245, l'8,6% in più rispetto allo stesso mese del 2014. Molti sono contratti a tempo indeterminato, cresciuti del 54,6% grazie, dice la Cna, «all'effetto combinato del jobs act e della decontribuzione inserita nella lLegge di Stabilità».





Esulta il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: «La nostra idea è che il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti costi strutturalmente di meno rispetto ai contratti precari e che diventi il modo normale di assumere nel nostro Paese». Tuttavia i dati vanno letti nel complesso e considerando le 2.674 cessazioni di rapporti di lavoro, il saldo netto positivo si ferma a 571 nuovi posti di lavoro. Tale da far supporre che una buona fetta delle nuove assunzioni potrebbero essere trasformazioni di contratti precari in contratti a tutele crescenti per godere degli sgravi contributivi.



Altra buona notizia sul fronte occupazione viene da Fiat Chrysler Automobiles. L'ad Sergio Marchionne ha annunciato che i 48 mila dipendenti in Italia parteciperanno ai risultati del gruppo e avranno dei premi legati all'andamento dell'azienda: «Se gli obiettivi finali del piano saranno quelli attesi, tutti i nostri lavoratori in Italia avranno vantaggi economici di assoluto rilievo, che deriveranno direttamente dal loro lavoro e dal loro impegno».



Cattive notizie vengono invece per il governo dai tecnici di Camera e Senato che stanno esaminando il Def. Secondo gli esperti, senza le riforme strutturali che il governo si è impegnato ad attuare, c'è il rischio di non raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016 e si aprono le porte per una manovra correttiva da 6 miliardi di euro. L'invito è a valutare con attenzione la destinazione da dare al cosiddetto tesoretto da 1,6 miliardi e ad accelerare su privatizzazioni e decreti attuativi del jobs act.



I mercati europei intanto tornano nervosi. La causa è soprattutto la crisi greca: i negoziati non fanno alcun passo avanti. Anche il Fondo monetario internazionale esclude un rinvio delle scadenze di maggio, che Tsipras avrebbe accolto con sollievo. Senza lo sblocco degli aiuti europei (7 miliardi circa), la Grecia avrà serie difficoltà a pagare i conti a maggio, tanto che il direttore generale del Fmi Christine Lagarde si è detta «preoccupata per la situazione della liquidità» di Atene. «La nostra liquidità sfa finendo», ha infatti detto in serata il ministro delle Finanze greco Varoufakis.



Le Borse così chiudono tutte negative e lo spread italiano sale a 130 punti base, segnando il massimo da due mesi. Per questo oggi Renzi, nell'incontro alla Casa Bianca con Barack Obama, discuterà con l'alleato americano delle tensioni internazionali ma anche di una politica economica capace di abbandonare la strada dell'austerity e produrre crescita e lavoro.
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