È stato il neo presidente dell'Inps Tito Boeri, ieri, alla sua prima uscita pubblica, a fare i conti in tasca al Jobs Act, misurandone i primi effetti. «Le decontribuzioni, previste dalla legge di stabilità, che per il momento valgono soltanto per l'anno in corso – starà al Governo poi decidere se estendere la misura agli anni successivi - favoriscono le imprese fino a 8mila euro annui. I primi dati – ha commentato Boeri – sono incoraggianti». Almeno per ora. E sulla carta. Bisognerà attendere fine mese per la diffusione dei numeri di assunzioni fatte dalle imprese a seguito dell'incentivo triennale sui contributi Inps previsti per i contratti a tempo indeterminati siglati nel 2015. E la valutazione non potrà essere condotta solo sui numeri.
Bisognerà anche valutare la tipologia di rapporti. Ad oggi, otto su dieci sarebbero contratti di stabilizzazione di precari. Per il ministro del Lavoro, Giulio Poletti, comunque, i primi riscontri evidenziano un cambio di direzione del sistema economico. «Continueremo a monitorare gli effetti della norma – assicura la sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova - e, nel frattempo, siamo impegnati a costruire gli altri elementi utili a completare il quadro delineato con il Jobs act».