Italia, la piccola ripresa: più occupati,
inattivi in calo, bene anche Pil e prezzi

Renzi e Padoan
Renzi e Padoan
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 07:26
Gli italiani sperano di più e tornano a credere nel futuro. O almeno, nella possibilità - non più solo necessità - di trovare un impiego. E dunque, tornano, in molti casi in realtà iniziano, a cercarlo. A dare la buona notizia è stato un cinguettio del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che su twitter, ieri, ha pubblicato: «Ad aprile 2016 ci sono 215mila persone al lavoro in più rispetto ad aprile 2015% (+1%)».

A tenere il conto è l'Istat, secondo cui la disoccupazione c'è - il tasso è in aumento: dall'11,4% di marzo, poi rivisto all'11,5%, ad aprile si è arrivati all'11,7 - ma cala il numero di inoccupati, ossia di quelle persone che non hanno un impiego e non lo cercano. «Diminuisce il numero degli inattivi - prosegue Padoan con tanto di hashtag ItalyisBack - perché aumenta la fiducia di trovare un lavoro, un lavoro buono».

Ad aprile, il 50% di quanti hanno cercato lavoro, in effetti lo ha trovato. I nuovi occupati sono stati 51 mila, i disoccupati 50 mila, gli inattivi 113mila in meno. Negli ultimi 12 mesi gli occupati sono diventati 215 mila in più, i disoccupati 93 mila in meno. Gli inattivi sono diminuiti di 292 mila unità. «Sono i dati più alti negli ultimi 4 anni - esulta Renzi - ma noi vogliamo fare di più, molto di più».

Intanto, ieri, a esultare su twitter sono stati anche il sottosegretario Davide Faraone e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: dopo una lunga e faticosa trattativa, è stato raggiunto l'accorso sulla vertenza Almaviva. Azienda e sindacati hanno raggiunto un'intesa che prevede un nuovo contratto di solidarietà di sei mesi a partire da domani e scongiura i licenziamenti. Vengono salvati così circa tremila posti di lavoro.

A confermare la mini-ripresa sarebbero pure Pil e prezzi. Il Prodotto interno lordo è cresciuto dell'1% nei confronti del primo trimestre del 2015. Merito della domanda interna. A maggio i prezzi sono tornati a salire con un +0,3% su base mensile, che riduce il calo tendenziale a 0,3%. Il dato mensile è dovuto all'aumento di tabacchi e alimentari non lavorati, il tendenziale risente degli energetici.
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