Atene affonda le borse, Milano perde il 4,44%.
Europa in ginocchio per l'incertezza in Grecia

Atene affonda le borse, Milano perde il 4,44%. Europa in ginocchio per l'incertezza in Grecia
di Claudio Fabretti
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Mercoledì 15 Ottobre 2014, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 08:12

ROMA - La sindrome greca torna ad affossare le Borse. Le intenzioni di Atene di accelerare l'uscita dal piano di aiuti della Troika, unite alle tensioni causate dalla crisi e ai dati americani sulle vendite al dettaglio - peggiori delle attese - hanno scatenato un effetto a cascata, che ha bruciato 276 miliardi di euro sui listini europei.

Maglia nera proprio la Borsa di Atene, che ha perso il 6,25%, con punte del 10% nell’arco della giornata.

Preoccupa, in particolare, la scelta del governo di unità nazionale di Antonis Samaras di sganciarsi prima del previsto (2015) dall’ombrello della Troika, per allentare la morsa del rigore sul paese. E le banche elleniche sono crollate per via di un report di Fitch, che ha messo in guardia dalla loro vulnerabilità. La causa principale di questa «vulnerabilità» del sistema bancario ellenico è per lo più dovuta al livello dei crediti inesigibili, esplosi a causa delle misure di crisi del debito e della rigorosa austerità imposte dai creditori del paese. Questi crediti rimangono molto elevati, fra il 29,7% per la Bng e il 45,6% per Alpha, alla fine del 2013, ha sottolineato Fitch.

Dopo il disastro greco, però, c’è stata Piazza Affari. La Borsa milanese ha perso il 4,44%, tornando ai livelli di metà dicembre 2013 e mandando in fumo 19,9 miliardi di euro. Ma la seduta di ieri è stata drammatica per tutti i mercati del Vecchio Continente, da Londra, che la lasciato sul terreno il 2,8%, a Francoforte, che ha ceduto il 2,9%, fino a Parigi e Madrid (-3,6%). A certificare i timori sull’economia, anche il prezzo del petrolio, sceso ai minimi da quattro anni a causa della debolezza della domanda globale.

E a riprendere la sua corsa è stato anche lo spread. Il differenziale tra btp e bund tedeschi è schizzato fino a 170 punti base, chiudendo poi in serata a 166 punti, ben 20 in più di martedì. I rendimenti dei nostri decennali sono saliti al 2,41%.

Negativi anche i dati americani: l'indice S&P 500 di Wall Street è arrivato a perdere fino al 3 per cento. La crescita economica negli Stati Uniti, comunque, dovrebbe proseguire con un ritmo «moderato e stabile», come ha garantito la Fed nel Beige Book, prevedendo un aumento di consumi e occupazione.

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