Napoli, l'assessore Armato: «Troppe strutture in nero subito verifiche a tappeto»

Napoli, l'assessore Armato: «Troppe strutture in nero subito verifiche a tappeto»
di Gennaro Di Biase
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Venerdì 19 Novembre 2021, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 14:31

Dell'escalation del turismo sommerso se n'è parlato anche in Comune nei giorni scorsi, durante il primo incontro del comparto turistico con la nuova amministrazione e con l'assessora al Turismo Teresa Armato, a cui è già ben chiaro uno dei punti centrali del problema: la difficoltà di tracciare le case che in realtà sono adibite a strutture ricettive. «Valuteremo la possibilità di allargare l'obbligo di presentazione della Scia anche alle locazioni brevi - spiega lei stessa - Ne parlerò con la Regione».

Le associazioni di categoria del turismo chiedono un aumento dei controlli sulle attività. Come sarà possibile portare avanti le verifiche?
«I controlli stanno già avvenendo, grazie a una stretta collaborazione tra Suap e polizia municipale.

Stiamo fornendo il Cusr a tutte le attività per dare loro l'opportunità di mettersi in regola. Questo fornirà anche dati importanti agli altri enti. Però, in questo senso, come ha sottolineato il sindaco in diverse circostanze, i vigili e tutta la pianta organica purtroppo sono ancora troppo limitati nei numeri. E nel medio termine sarà importante aumentare le risorse umane».

Il boom del turismo sommerso è tutt'altro che casuale. Per recuperare il terreno perso con la crisi economico-pandemica, tanti aggirano le imposte. E il nero cresce anche nei trasporti, nel wedding, nei cantieri. La questione dell'evasione e dell'abusivismo nel post-Covid, insomma, è un gioco delle tre carte in cui a perdere sono sempre la cosa pubblica e la qualità della vita collettiva, che a Napoli annaspa. Come uscirne?
«Un'idea ce l'abbiamo già. Dopo i colloqui con i delegati delle associazioni del turismo, è nata un'ipotesi che a breve svilupperemo: potremmo mettere in campo l'ipotesi di una rivalutazione e di un allargamento dell'obbligo della Scia, così da favorire il tracciamento delle strutture ricettive reali, delle case napoletane che davvero ospitano i turisti, insomma. Con la mia collega all'Urbanistica, Laura Lieto, mi confronterò invece sul tema delle soluzioni abitative in centro: il turismo deve essere una risorsa importante per il cuore di Napoli, ma va posto in sintonia con i diritti delle famiglie».

Abbac sottolinea che un sistema del genere esiste in altre Regioni, come in Lombardia, Veneto e Calabria, dove la Scia è definita anche nei termini di «locazione turistica».
«Serve regolamentare gli affitti brevi. E allo stesso tempo stiamo portando avanti una ricognizione sulla tassa di soggiorno. Per il 2021, sono stati incassati circa 3,5 milioni dei 4 previsti dal Comune, più i 5,5 milioni degli 8 di rimborso Covid arrivati dal Ministero. Nel 2019 erano stati incassati circa 12 milioni, sempre dalla tassa di soggiorno, e per il '21 abbiamo chiesto su quali capitoli di spesa siano state allocate le entrate. L'intenzione è reinvestire nel settore del turismo le risorse provenienti da questa imposta. In generale, cercheremo di realizzare eventi in tutte le stagioni a Napoli. Mi piacerebbe creare un programma che copra tutti i mesi dell'anno, da maggio a Natale: un'offerta turistica specifica per ogni periodo, affinché Napoli diventi un'esperienza da vivere, e non un bene da consumare. Intendo coinvolgere anche il mondo accademico, per sponsorizzare la città, e le scuole».

Gli operatori riferiscono della vostra idea di far stazionare i bus turistici al Brin, per evitare il congestionamento del traffico natalizio. Come si articolerà il piano?
«Si tratta di un provvedimento in fieri, che a giorni sarà definito. Insieme con gli assessori De Iesu e Cosenza, stiamo valutando di far fermare i bus turistici al Brin nei festivi, prefestivi e weekend. Allo stesso tempo potenzieremmo gli altri mezzi di trasporto, cosicché i vacanzieri mordi e fuggi visitino Napoli in poche ore senza appesantire la circolazione in centro. Naturalmente, non vieteremo l'accesso ai bus che portano i clienti negli alberghi. Se dagli operatori arriveranno proposte su altri luoghi ideali per il parcheggio dei bus, le valuteremo».

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