L’addio a Mia Filippone colpita da un malore: «Napoli perde un faro»

L’addio a Mia Filippone colpita da un malore: «Napoli perde un faro»
di Luigi Roano
5 Minuti di Lettura
Sabato 16 Luglio 2022, 23:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 16:37

Sembrava che la sua situazione di salute stesse migliorando tanto che - se anche con prudenza - chi le vuole bene a iniziare da suo marito Arturo De Vivo, docente di letteratura latina della Federico II e prorettore quando il sindaco Gaetano Manfredi ricopriva la carica di rettore, iniziava a immaginare già la riabilitazione e un ritorno alla vita normale. Una vita, ed è bene sottolinearlo subito, al servizio della città e dei napoletani. Il suo mondo era la scuola e alla scuola ha dedicato tutto il suo impegno fino alla notte del 13 giugno scorso quando è stata ricoverata d’urgenza. Invece la situazione è precipitata all’improvviso: Mia Filippone, la vicesindaca, si è spenta nella notte tra venerdì e sabato tradita dal suo grandissimo cuore. Del resto la Filippone nel suo primo incarico politico ha mostrato quello che è sempre stata: una civil servant. Chi era Mia Filippone e come vedeva la vita è giusto che lo racconti lei stessa.

È il primo aprile quando viene intervistata da Il Mattino alla web tv dove racconta lo spirito con il quale ha detto sì all’incarico di vicesindaca: «Se Napoli ha mancato tante occasioni dal dopo guerra ad oggi si deve anche alla sua borghesia, compresa quella intellettuale.

Bisogna mettersi in gioco, il che significa metterci la faccia. Io ho avuto un’occasione e ho detto sì a Manfredi, se non fosse stato lui avrei detto di no». E ancora: «A Napoli e al Sud abbiamo dei grandi intellettuali, ma forse non sono mai stati messi nella condizione, o non lo hanno mai voluto fare, di impegnarsi in politica. Qualcuno utilizza il termine “radical chic”, cioè chiudersi all’interno di pareti sicure da cui valutare, giudicare, pontificare e dare giudizi tranchant. Il sindaco dice spesso che ci vogliono responsabilità collettive e individuali e con questo spirito ci ha convocati in giunta, come fosse una chiamata alle armi». E a giudicare dal diluvio di emozioni che ha scatenato la sua morte, il messaggio che lanciò ad aprile è passato forte e chiaro. Da li bisogna ripartire. Nonostante le bandiere a mezz’asta a Palazzo San Giacomo in segno di lutto. Il sindaco la saluta così: «Se ne va una persona straordinaria, generosa e illuminata che ha sempre messo al centro della sua vita la passione civile e il bene comune. Mia era e sarà per sempre un punto di riferimento per la città». I funerali si svolgeranno oggi alle 9.30 nella chiesa Sant’Onofrio in Corso Umberto 16 nei pressi di piazza Bovio. E il Comune ha fatto sapere che la cerimonia sarà diffusa sui canal social dell’Ente. In tantissimi sono attesi per darle l’ultimo saluto e la chiesa ha una capienza limitata. 

Video


In questi otto mesi da vicesindaco ha preso in mano molti dossier che riguardano il pianeta scuola. Sul fronte del Covid è stata lei ad avere l’idea di aprirle come sedi vaccinali per i ragazzi, iniziativa che ha riscosso un grande successo. Sempre lei - con l’amica e collega assessora Teresa Armato e il consigliere comunale Gennaro Esposito a proposito di movida e di giovani - si è inventata la “notte buona”. Così dopo aver incontrato alcuni ragazzini nella basilica di San Giovanni Maggiore con psicologi e il parroco Giuliano, si è messa a passeggiare e a parlare con loro durante la movida. In questo breve, troppo breve tempo di lavoro a Palazzo San Giacomo ha messo mano ai progetti per riqualificare le scuole utilizzando i fondi del Pnrr, l’edilizia scolastica è diventata la sua battaglia. E i risultati si vedranno presto con l’apertura di decine di cantieri. Così come ha fatto tagliare o potare gli alberi che stavano nelle scuole e che rischiavano di cadere. Il motivo per il quale a ogni allerta meteo le aule restavano chiuse mettendo fine a quella che era diventata una triste consuetudine. 

Centinaia le reazioni a tutti i livelli. Vincenzo Santagada assessore al Verde e Presidente dell’Ordine dei Farmacisti sottolinea come la Filippone era «una donna e un’amministratrice dal tratto signorile, luminoso esempio di dedizione professionale ed istituzionale, sempre vicina alle iniziative della Categoria dei Farmacisti». Dal mondo della politica arriva la commozione del segretario nazionale del Pd Enrico Letta: «Affetto e vicinanza alla famiglia di Mia Filippone. In questo momento drammatico mi unisco alla comunità napoletana tutta che con Mia piange oggi la perdita di una sua straordinaria personalità» twitta il segretario dem. Piangono la sua scomparsa l’ex assessore alla scuola Annamaria Palmieri e l’ex vicesindaco Raffaele Del Giudice. E Ciro Turiello, manager della NapoliServizi che con lei ha lavorato fianco a fianco per rendere più sicure le scuole. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA