Una panchina rossa a lei dedicata e un albero di Jacaranda piantato in suo onore nella sede del Dipartimento di Agraria, dove teneva lezione. Alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’Università degli studi di Napoli Federico II ha voluto ricordare, con una cerimonia che si è svolta stamattina all’interno del bosco della Reggia di Portici, Maria Adalgisa Nicolai, la docente universitaria uccisa dal compagno lo scorso 27 luglio.
«Dobbiamo fare in modo che il sacrificio di Adalgisa non sia stato vano e il modo migliore per ricordarla è attraverso azioni concrete affinché i nostri giovani studenti siano capaci di superare questi stereotipi sviluppando una cultura dell'inclusione - ha sottolineato il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi durante un collegamento da remoto - Questo richiede uno sforzo ulteriore e da parte del ministero ci sarà un impegno nel sostenere progetti a livello nazionale che vadano in questo senso per fare in modo che queste iniziative non siano episodiche, ma abbiano una continuita».
A stringersi attorno al dolore della sorella della docente, Antonietta, e della giovane nipote Marilisa - che ha scoperto la panchina insieme alla vicepresidente vicaria del Consiglio Regionale, Loredana Raia - c’erano un gruppo di amici e studenti di Adalgisa, ricordata come una persona e un'insegnante amabile e solare.«È una giornata triste – ha concluso il Rettore della Federico II, Matteo Lorito -, tocca tutta la nostra comunità accademica e arriva in un momento in cui l'università di Napoli sta dedicando tanta attenzione agli equilibri di genere. Infatti per la prima volta abbiamo ai vertici del nostro ateneo due donne, una prorettrice, una presidentessa della scuola di medicina e chirurgia. Oggi è importante mandare un messaggio: attenzione a quello che accade nelle case, cerchiamo di educare al rispetto degli altri. Il femminicidio è una patologia della nostra società e tutte le istituzioni come anche la Federico II devono lavorare per un cambiamento culturale».