Bimba ferita a Napoli, arrestati gli autori del raid a piazza Nazionale: sono due fratelli

Bimba ferita a Napoli, arrestati gli autori del raid a piazza Nazionale: sono due fratelli
di Leandro Del Gaudio
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Venerdì 10 Maggio 2019, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 08:26

Sette giorni dopo il ferimento di Salvatore Nurcaro e della piccola Noemi, sono stati arrestati i due sicari che hanno aperto il fuoco in piazza Nazionale. Il cerchio s'è chiuso questa notte.
 
Si chiama Armando Del Re l'uomo che è stato arrestato con l'accusa di essere colui che ha sparato venerdì scorso in Piazza Nazionale a Napoli ferendo gravemente la piccola Noemi. Nelle ricerche e nella caccia all'uomo, coordinata dalla Procura di Napoli, sono state impegnate tutte le forze di polizia. Il sicario è stato arrestato in provincia di Siena.  Con Del Re è stato arrestato il fratello Antonio che gli ha offerto protezione in questi giorni e concorso nell'ideazione del ferimento, ed è stato preso a Marigliano.
 

 

Ai due è contestata anche la premeditazione, perché la vittima dell'agguato è stata a lungo pedinata, per questo è scattata anche l'accusa di organizzazione mafiosa. Il presunto killer fermato con l’accusa di aver ferito Noemi è originario dei Quartieri Spagnoli.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire è toccato ad Antonio Del Re pedinare Salvatore Nurcaro, accompagnando il fratello nel momento dell'agguato. Armando Del Re, che è stato il primo ad essere identificato, poi si sarebbe trasferito in provincia di Siena, probabilmente per un colloquio con un parente detenuto, mentre Armando si è spostato a Marigliano.

I due sono originari dei Quartieri Spagnoli, sarebbero coinvolti in un traffico di droga, secondo gli investigatori non ci sono altre piste.

Il tentato omicidio di Salvatore Nurcaro, durante il quale è rimasta gravemente ferita la piccola Noemi, insieme con la nonna, è maturato in pieno contesto camorristico. Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, nel corso di un incontro in Procura. 

Armando ed Antonio Del Re sono stati fermati con l'accusa di tentato omicidio premeditato nel corso di una vasta operazione a cui hanno preso parte i Carabinieri e la Guardia di Finanza di Napoli e la Polizia. A coordinare le operazioni sono stati i sostituti Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, insieme con il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo ed il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Borrelli. All'incontro con la stampa che si è tenuto nella sede della Procura di Napoli hanno preso parte anche il colonnello Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, il questore di Napoli, Antonio De Iesu e gli altri vertici delle forze di polizia.

Del Re in fuga da Napoli sarebbe stato diretto a San Gimignano dove il padre è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Ranza. È l'ipotesi avvallata dagli inquirenti dopo l'arresto. Secondo gli inquirenti Del Re sarebbe stato certo di trovare nel senese una copertura per nascondersi. 

Scortato da carabinieri, polizia e guardia di finanza l'uomo è quindi stato trasferito nel carcere di Santo Spirito di Siena a disposizione della magistratura competente, dopo essere stato per alcune ore nella caserma dell'Arma senese dopo il suo fermo. Il 28enne, secondo quanto appreso, potrebbe restare nel penitenziario di Siena solo per poche ore, per essere poi trasferito in carcere a Napoli. Del Re è stato arrestato questa mattina in un'area di servizio della superstrada Bettolle-Siena nei pressi di Serre di Rapolano (Si) dove era arrivato a bordo della sua auto, una Fiat 500, nella quale viaggiavano anche la madre e la sorella. L'intenzione dell'uomo, e su questo sono in corso gli accertamenti, sarebbe stata quella di arrivare a San Gimignano (Si) dove nel locale carcere di massima sicurezza il padre sta scontando una condanna. Nella cittadina della Valdesa senese, Del Re avrebbe potuto avere qualche contatto per un aiuto nella sua fuga, ipotizzano gli inquirenti.

«Lo Stato c'è e risponde colpo su colpo alla protervia della criminalità che assedia Napoli» ha detto il procuratore generale della Repubblica di Napoli, Luigi Riello, dal quale parte «un plauso alla Procura di Napoli, egregiamente guidata dal collega Melillo, ai vertici e ai valorosi donne e uomini delle Forze di Polizia che, agendo in piena sinergia, lanciano con questi fermi dei presunti responsabili del gravissimo fatto di Piazza Nazionale - effettuati a pochissimi giorni da questo - un messaggio chiaro ed inequivocabile a chi crede di essere il padrone della città e della vita dei cittadini, non fermandosi nemmeno dinanzia ai bambini: il crimine non paga». «Confidiamo - conclude il pg Riello - che queste attività di indagini e questi primi provvedimenti siano rapidamente confermati dalle decisioni del giudice e restituiscano fiducia alla cittadinanza».

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