Napoli, acqua a rischio nel canile di Ponticelli: «Aiutate i nostri angeli a 4 zampe»

Napoli, acqua a rischio nel canile di Ponticelli: «Aiutate i nostri angeli a 4 zampe»
di Melina Chiapparino
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 20:16

La richiesta di aiuto è scritta con un pennarello sul cartello affisso davanti all’ingresso del rifugio canino “La Fenice” a Ponticelli. Da qualche giorno, chi percorre via Virginia Wolf non ha potuto fare a meno di notare l’appello lanciato dai volontari della struttura che accoglie più di 200 cani abbandonati e maltrattati, curandoli e promuovendo le loro adozioni. «S.o.s. rischio chiusura» si legge sul cartello in mostra davanti al canile, che recita: «anche per noi, i vostri fidati amici a 4 zampe, l’acqua è vita, non ce ne private, ne vale della nostra vita». «Tra pochi giorni potremmo trovarci senza acqua» spiega Melina Vitale, fondatrice dell’associazione La Fenice Adla che non nasconde la sua grande preoccupazione per la possibilità dell’interruzione della fornitura idrica che comprometterebbe non solo la salute degli animali ma anche le condizioni igienico sanitarie del rifugio che viene pulito frequentemente.

«Fino ad oggi la confinante caserma dei Vigili del Fuoco ci ha garantito il fabbisogno d’acqua che quotidianamente impieghiamo e che ci permette di accudire più di 200 cani ma, a causa dei lavori che a breve interesseranno la caserma, la fornitura idrica verrà interrotta- racconta Melina- siamo un’associazione che si regge sulle gambe e le tasche dei volontari, senza alcun contributo da enti amministrativi». Tra le mura del rifugio, aiutato dalle donazioni di coperte, crocchette e medicinali, ci sono anche molti cani anziani e disabili, alcuni dotati di carrellino e altri presidi mobili per permettergli di camminare, altri ancora sottoposti a fisioterapia e cure mediche. Al momento, la struttura accoglie circa 210 cani e l’ultimo, un pitbull, è stato abbandonato ieri mattina davanti il cancello del rifugio che, più volte, ha recuperato anche animali impiegati nei combattimenti clandestini.
 

 

«Abbiamo paura e siamo preoccupati per i nostri angeli a quattro zampe» spiegano i volontari. «Da sempre impieghiamo solo le nostre risorse per portare avanti la struttura ma ora chiediamo un aiuto da parte del Comune affinché si possa assicurare l’acqua sufficiente alla sopravvivenza e alla cura dei cani» conclude Melina che aggiunge «confidiamo nel Sindaco che ha portato avanti la lotta per l’acqua bene pubblico a Napoli e ora più che mai, in queste condizioni va assicurata la tutela degli animali».

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Il rischio dell’interruzione della fornitura idrica al canile, è al centro di una lettera che è stata formalmente sottoposta all’attenzione del Sindaco da Sandro Fucito, presidente del consiglio comunale partenopeo. Nel documento che sollecita una soluzione, il canile viene descritto come una realtà che «rappresenta una preziosa esperienza di volontariato rivolto all'assistenza di ormai oltre duecento cani seguiti dallo spirito animalista ed instancabile di decine di volontari». «I fondatori hanno sostenuto nel corso di questi anni enormi sacrifici per accudire, alimentare i tanti cani randagi e a diverso titolo loro affidati, senza alcun sostegno economico e senza oneri pubblici, provvedendo quando possibile a successive adozioni» spiega Fucito che nel suo precedente incarico come assessore comunale si è occupò di offrire «formale continuità alla porzione di suolo assegnata al canile promuovendo l’assegnazione di una seconda porzione di suolo adiacente e abbandonata».

Attualmente, l’iter per consentire al canile l’utilizzo di un’altra porzione di terreno, è fermo ad atto deliberativo, abbozzato e depositato. «La confinante caserma dei Vigili del Fuoco ha garantito loro sin ad oggi la fornitura idrica e i lavori straordinari cui è interessata la caserma sembrano modificare in linea tecnica le tubature unitamente al venir meno della volontà degli attuali decisori di voler continuare a fornire la necessaria acqua» continua Fucito che nella lettera sottolinea l'assoluta mancanza di mezzi economici degli operatori volontari che impedisce loro la regolare definizione della vicenda impegnando tutte le risorse raccolte per il mantenimento dei cani».

La richiesta del presidente del consiglio comunale punta a «dare mandato all’azienda Abc per sventare l’ipotesi dell’interruzione idrica» ed evitare «un’emergenza sanitaria per i cani». «Caro Sindaco- conclude Fucito con un invito al primo cittadino- si tratta di principio di tutela dell'interesse pubblico generale e di sostegno ad esperienze di mera solidarietà e sincero spirito animalista.
La tua sensibilità e vicinanza all'impegno spassionato di tanti cittadini ti indurrà ad azioni celeri e risolutive».

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