«Non domandarti per chi suona la campana, pensa soltanto che è una parte di te che sta andando via. Ed è proprio così: Mia è una parte di tutti noi, una donna innamorata della vita, della sua famiglia, dei tanti giovani che ha accompagnato nel loro percorso di crescita», ricordando le parole di Ernest Hemingway, l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, rivolge il suo ultimo saluto a Mia Filippone.
«Una donna che non si è mai sottratta alle fatiche, né alla responsabilità di chi occupa la scena - ricorda don Mimmo durante la cerimonia di addio alla vicesindaco - Se ne è andata in silenzio, senza fare rumore, senza dire niente a nessuno, senza disturbare, in punta di piedi.
La città di Napoli si stringe nel dolore e nel ricordo di una grande donna che ha scelto di dedicare la sua vita al servizio della città e dei suoi concittadini. Così la chiesa Sant'Onofrio ha accolto la commozione e le lacrime di amici, parenti, colleghi, rappresentati istituzionali, ex studenti, ma anche tanti cittadini che hanno voluto salutare Mia per l'ultima volta. «Il dolore è difficilmente sanabile. Però in questo momento così triste, tutte le parole per Mia, sono sommerse da una grande onda d'amore. Ha rappresentato, e rappresenterà, quello in cui tutti noi crediamo: essere a disposizione degli altri, aiutare, ascoltare, fare senza chiedere niente in cambio - ricorda il Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, durante la cerimonia - Mia era così, un grande entusiasmo, una grande forza, un grande impegno».
Durante i suoi saluti, racconta un episodio accaduto durante la giornata di ieri, quando un ragazzino l'ha fermato per chiedergli di salutargli la professoressa Filippone. Era un suo studente, un ragazzo difficile, che grazie all'aiuto di Mia è riuscito a riappropriarsi della sua dignità. Ora ha un lavoro - spiega il sindaco - e una famiglia. «Ecco questa è Mia, una persona che ha dato dignità a tanti, è stata vicino ai suoi studenti, ai suoi colleghi, ai dirigenti scolastici e che è stata capace di dare amore a tutti. E l'ha fatto con dignità ed entusiasmo». Un'amicizia di lunga data la legava al sindaco che, quando fu eletto, le chiese di affiancarlo in questo compito. Così l'ex preside era entrata a far parte della giunta comunale: «È stata una grande vicesindaco, ha rappresentato benissimo la nostra città, ovvero quella larga maggioranza di Napoli che crede nei valori e nel futuro. Ha fatto tanto per noi e ognuno ha una grande responsabilità, ricordarla col fare, col conservare i suoi valori, stare insieme per aiutare gli altri, far capire che essere a disposizione e aiutare senza chiedere niente in cambio, è il motivo della nostra vita. Lei ci dà un motivo per andare avanti e noi lo faremo con grande dignità», conclude Manfredi.