«Disastro epocale»: i sindaci
disperati dopo il terremoto a Ischia

«Disastro epocale»: i sindaci disperati dopo il terremoto a Ischia
di Massimo Zivelli
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Lunedì 21 Agosto 2017, 23:50
 

Un disastro che riporta l'isola di oltre 100 anni indietro. E non solo per certe analogie con il catastrofico evento del 1883 e per il fatto che oggi come allora, il sisma si è verificato nel periodo di massimo affollamento turistico. «Il tempo di scappare fuori di casa con i miei famigliari e subito mi sono messo in movimento per capire cosa fosse successo sul territorio. Ho capito immediatamente che la situazione era gravissima», attacca Giuseppe Silvitelli, vicesindaco di Casamicciola Terme.
 


«Non senza difficoltà sono riuscito assieme ad un gruppo di amici e collaboratori del comune ad avvicinarmi alle zone maggiormente colpite. Lungo la strada centinaia di persone che scappavano da tutte le parti. Urla e richieste di aiuto e poi quelle nubi di polvere che si sono levate improvvisamente. In quel momento nonostante la confusione che mi girava per la testa e che vedevo scorrere davanti ai miei occhi ho capito che erano crollate delle case. Avvicinandoci ancora di più, le nostre paure si sono concretizzate. Al momento ho visto almeno sei o sette abitazioni ridotte in macerie». Sgomento anche nelle parole di Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno. «E' stata una botta fortissima. Un terremoto così violento non si era mai manifestato negli ultimi 100 anni. Siamo in piena emergenza perchè in alcuni punti di Lacco Ameno la situazione è davvero disperata. Ci sono case crollate e strutture che vengono evacuate. Un albergo alla Borbonica e persino l'ospedale Rizzoli. E' troppo presto per fare un bilancio dei danni, ma - conclude - un evento del genere ha riportato certe zone dei nostri territori indietro di cento anni almeno e non sarà facile uscirne».

 
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