Fiaccole, candele e la flebile luce della speranza. Si sono presentati così, con torce e striscioni all'esterno del palazzo della regione a Santa Lucia, i ristoratori e i piccoli imprenditori della città. Una protesta simbolica ma veemente contro il coprifuoco che già da questa sera imporrà lo stop di tutte le attività dalle 23 alle 5 del mattino. Una misura restrittiva che provocherebbe - secondo i rappresentanti della categoria - ulteriori diminuzioni nel fatturato che finora ha registrato un calo del 50%. Ma con questa nuova limitazione la soglia supererebbe il 70%. Un vero tracollo che coinvolgerebbe decine di piccole e medie imprese, già messe in ginocchio dallo scorso lockdown.
«Siamo pronti – afferma Stefano Meer della “Rete piccole e medie imprese napoletane” – a rispettare le regole e lo faremo da domani.
Per questo motivo la protesta ha coinvolto titolari e dipendenti delle attività scese in piazza. Gli stessi che, poco dopo la mezzanotte, hanno deciso di spostarsi sul lungomare di via Partenope. «Non ce la facciamo più – urlano a squarciagola tra un blocco stradale e un altro – La barca sia già affondata, non c'è più speranza per chi come noi ha investito anni e denaro nelle proprie attività. Siamo finiti e da stasera riceveremo il colpo di grazia. Faremo tutto il possibile per evitare il fallimento».