Virus Usa, Bill Gates: «Test inutili, risultati arrivano troppo tardi»

Virus Usa, Bill Gates: «Test inutili, risultati arrivano troppo tardi»
Virus Usa, Bill Gates: «Test inutili, risultati arrivano troppo tardi»
di Anna Guaita
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Venerdì 31 Luglio 2020, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 17:48

NEW YORK – Una, alle volte anche due settimane. Gli Stati Uniti riescono a fare fino a 800mila test del coronavirus al giorno, ma poi il risultato ci mette un’eternità ad arrivare agli interessati. Il problema è stato sollevato da vari esperti ma solo quando Bill Gates, giovedì sera, lo ha affrontato a chiare lettere in una intervista al canale Cnbc è diventato tema da prima pagina. Senza peli sulla lingua, Gates ha addirittura sostenuto che queste analisi costituiscono «un totale spreco» e che è ​«da pazzi» rimborsare le società mediche che praticano questi test.
 
E’ chiaro che Gates era in polemica con l’Amministrazione e in particolare con Donald Trump, anche se non ne ha fatto il nome. Il fondatore di Microsoft ha infatti detto: ​«Davanti a tutti questi numeri che vengono citati, di quanti test facciamo...la maggioranza è semplicemente uno spreco». Guarda caso, Donald Trump si era appena vantato, nel suo briefing quotidiano, dell’alto numero di test che gli Usa fanno, ​«più di tutti gli altri Paesi del mondo!»
 
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La polemica

La questione è di rovente attualità per il semplice fatto che fra poco le scuole dovrebbero riaprire, e numerosi Stati e contee si affideranno proprio ai test degli studenti e degli insegnanti per cercare di tenere l’epidemia a bada. Ma se un risultato arriva dopo vari giorni, nel frattempo quell’individuo può aver avuto involontariamente il tempo di infettare centinaia di altre persone. La pandemia ha fatto negli Stati Uniti oltre 152 mila vittime, e negli ultimi quattro giorni le morti sono state regolarmente più di mille, mentre il contagio continua a crescere in 32 Stati.
 
Bill Gates, che ha lasciato il board di Microsoft a marzo per dedicarsi appieno alla beneficenza, ha raccontato che da cinque mesi è chiuso a casa con la moglie Melinda e i tre figli Jennifer, Rory e Phoebe, e che solo di recente ha ricominciato a fare passeggiate ​nel suo quartiere, ma «sempre indossando la maschera». Ha detto che ha ripreso a giocare a tennis, perché è uno sport che garantisce di restare a distanza dagli altri, e di aver osato solo una volta andare dal parrucchiere a tagliarsi i capelli.

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