Pfizer e Astrazeneca «ampiamente efficaci» contro la variante Delta: lo studio di Oxford

Pfizer e Astrazeneca «ampiamente efficaci» contro la variante Delta: lo studio di Oxford
Pfizer e Astrazeneca «ampiamente efficaci» contro la variante Delta: lo studio di Oxford
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Giovedì 24 Giugno 2021, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 18:22

I vaccini AstraZeneca e Pfizer rimangono ampiamente efficaci contro le varianti Delta e Kappa del virus, identificate per la prima volta in India. A rivelarlo è uno studio dell'università di Oxford pubblicato sulla rivista scientifica Cell. La scorsa settimana, un'analisi della Public Health England (PHE) ha mostrato che i vaccini prodotti da Pfizer Inc e AstraZeneca offrono un'elevata protezione di oltre il 90% contro l'ospedalizzazione della variante Delta.

 

Variante Delta diventa dominante

Mene Pangalos, dirigente di AstraZeneca, ha dichiarato riguardo l'efficacia del vaccino della casa anglo-svedese: «Siamo incoraggiati a vedere i risultati non clinici pubblicati da Oxford e questi dati, insieme alla recente analisi di Public Health England, ci forniscono un'indicazione positiva che il nostro vaccino può avere un impatto significativo contro la variante Delta».

Questo ceppo sta diventando dominante a livello globale ed esiste il rischio di reinfezione negli individui precedentemente infettati dai lignaggi Beta e Gamma emersi rispettivamente in Sudafrica e Brasile. Al contrario, la precedente infezione con la variante Alpha, o B117, rilevata per la prima volta in Gran Bretagna, ha conferito una protezione incrociata "ragionevole" contro tutte le varianti di preoccupazione, prestandosi come modello su cui modellare i vaccini di prossima generazione. 

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Situazione attuale nel mondo

Nel Regno Unito la variante Delta è diventata dominante con quasi il 90% dei nuovi casi. Negli Stati Uniti la diffusione resta al 10% ed in Europa il ceppo registra il 4% dei casi in Germania, 10% in Spagna, 5% in Belgio, 80% in Portogallo, 1,3% in Francia, 4,3% in Norvegia, 2% in Polonia e al 7,7% in Italia ma secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la variante Delta in Italia sarebbe diffusa sotto l’1%.

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