Come è nata la guerra in Ucraina? Perché la Russia di Putin ha deciso di invadere il Paese con le proprie milizie? Il conflitto è arrivato al dodicesimo giorno e nonostante un terzo round di negoziati e la proposta di diversi leader mondiali di mediare, la soluzione sembra tutt'altro che vicina. E le domande sui motivi di uno scontro che ha coinvolto tutto il mondo, ancora attuali. L'Ucraina dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica diventa Stato indipendente nel 1991 ma al governo si succedono fin dal primo momento presidenti con diversi orientamenti, chi più europeista e chi più filo-russo. Da una parte chi aspirava all'adesione all'Unione Europea e chi invece non voleva staccarsi troppo dalla madre Russia.
La crisi con Yanukovich
La prima vera crisi arriva durante la presidenza di Yanukovich, che da primo ministro diventa presidente nel 2010. Spiccatamente filo-russo (e infatti secondo diversi analisti Putin lo vorrebbe reinstaurare come presidente) tre anni dopo l'elezione rifiuta di firmare l'accordo di associazione e libero scambio con l'Unione Europea: è l'episodio che fa scattare le proteste in piazza nel novembre del 2013 che prendono il nome di “EuroMaidan”.
La guerra di Crimea
Ma come si era arrivati a questa situazione? Gli abitanti della regione, la maggior parte dei quali di tendenze - oltre che origini - russofone, avevano espresso tramite un referendum (illegale per la Corte costituzionale ucraina) il desiderio di stare sotto la sovranità di Mosca. Nelle settimane precedenti migliaia di militari russi, i cosiddetti "omini verdi" perché senza mostrine, avevano preso il controllo della Crimea. A quel punto il Donbass sente di poter replicare quanto accaduto in Crimea: nelle province di Donetsk e Lugansk (quelle riconosciute da Putin diversi giorni fa) comincia una guerra civile. Nel 2015 l'accordo di Minsk sancisce un cessate il fuoco ma di fatto quella tregua non arriverà mai e il conflitto si trascinerà fino a oggi.
Putin e la scusa della Nato
Dal fronte occidentale, Putin non ha mai visto di buon occhio il progressivo ma legittimo (perché votato democraticamente dai singoli Paesi) allargamento verso Est della Nato, e in particolare quelli dell'ex Unione Sovietica o comunque legati alla Russia come Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria. La Russia non vuole che l'Ucraina entri a far parte del Patto Atlantico per non ritrovarsi la Nato - e quindi gli americani - al proprio confine.