Ucraina, la morsa russa attorno al Paese: ecco i tre fronti di un possibile attacco

Ucraina, la morsa russa attorno al Paese: ecco i tre fronti di un possibile attacco
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Domenica 13 Febbraio 2022, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 15:52

La tensione tra Washington e Mosca, accusata di incrementare la propria presenza militare a ridosso del territorio ucraino, è ormai oltre il limite di guardia e gli analisti avvertono che l’esercito russo rappresenta una minaccia immediata per l’Ucraina. Le diplomazie internazionali, da giorni impegnate in un lavoro frenetico, sperano di scongiurare una guerra, ma a gelare anche il minimo barlume di ottimismo è oggi l’ambasciatore russo in Svezia, Viktor Tatarintsev. 

Ucraina, la morsa russa attorno al Paese

«Scusatemi per l’espressione, ma non ce ne frega niente delle sanzioni occidentali in caso di invasione dell’Ucraina», afferma in un’intervista al quotidiano Aftonbladet. «Ci hanno già imposto talmente tante sanzioni che in un certo senso hanno avuto effetti positivi sulla nostra economia e sulla nostra agricoltura. Siamo più autosufficienti e abbiamo rafforzato le nostre esportazioni». I Paesi occidentali, dice Tatarintsev, non comprendono la mentalità russa: «Più l’Occidente fa pressioni sulla Russia, più forte sarà la risposta russa».

UCRAINA ORIENTALE

Tanto per cominciare Mosca ha circondato l’Ucraina su tre lati, assembrando nelle ultime settimane circa 130.000 soldati nei pressi dei confini. Al momento, tuttavia, se si verificasse un’invasione non è ancora chiaro da dove inizierebbe. La Russia ha creato punti di pressione su tre lati dell’Ucraina: in Bielorussia a nord, al confine russo a est e in Crimea a sud. Qualunque sarà la decisione di Mosca, l’invasione secondo gli analisti comincerebbe dal cielo, con bombardamenti alle basi e ai due aeroporti militari oltre che alle infrastrutture essenziali del Paese come le centrali elettriche e le autostrade. L’ipotesi più semplice prevede poi l’ingresso dei militari via terra dall’Ucraina orientale, cioè dalla linea di demarcazione con la Russia. L’esercito potrebbe puntare direttamente sulla città di Kharkiv, grande centro industriale con un milione e mezzo di abitanti a mezz’ora di macchina dalla frontiera.

LE IMMAGINI

E ha un ulteriore vantaggio, perché la regione confina con le repubbliche di Donetsk e Lugansk, dove le forze ucraine e i separatisti sostenuti dal Cremlino sono in conflitto dal 2014. Secondo gli osservatori Mosca potrebbe aumentare la potenza militare che già possiede nella regione, rendendo così l’Ucraina orientale la posizione più semplice da cui lanciare un’invasione. Le immagini satellitari ottenute dalla Cnn mostrano un’importante base a Yelnya in gran parte svuotata: da qualche giorno carri armati, artiglieria ed equipaggiamenti sono stati spostati in prossimità della frontiera. In questa base, alla fine del 2021 la Russia ha concentrato una grande quantità di armi, tra cui 700 carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e lanciamissili balistici. I video sui social media mostrano alcune di quelle apparecchiature su treni e strade nella regione di Bryansk, vicino all’Ucraina. Stephen Wood, direttore senior della società di immagini satellitari Maxar, ha dichiarato alla Cnn: «Mi sembra che una notevole quantità di carri armati, artiglieria semovente e altri veicoli di supporto sia partita dal parco mezzi di nord-est; altri veicoli blindati si sono mossi da una zona più centrale». E crea anche preoccupazione l’intensificarsi dell’attività a Kursk e Belgorod, che confinano con l’Ucraina nord-orientale. «Stiamo assistendo a un massiccio afflusso di veicoli e personale a Kursk», avverte su Twitter Konrad Muzyka, esperto nel monitoraggio dei movimenti militari. Mentre Phillip Karber della Potomac Foundation di Washington, che ha studiato in dettaglio i movimenti delle truppe russe, ha dichiarato alla Galileus Web: «La formazione offensiva più forte della Russia, la First guards tank army, che è normalmente di stanza nell’area di Mosca, si è spostata 400 chilometri a sud e si sta radunando nella zona ottimale per una rapida offensiva corazzata sulla rotta di invasione di Khursk-Kiev».

BIELORUSSIA

Cresce anche l’allarme per l’intenso arrivo di truppe russe in Bielorussia, super alleato di Mosca che potrebbe aprire un’altra via per l’Ucraina.

Giovedì Russia e Bielorussia hanno iniziato dieci giorni di esercitazioni militari congiunte, che per dimensioni e tempistiche ha generato apprensione in Occidente. Si ritiene che il dispiegamento di Mosca in Bielorussia sia il più imponente dalla Guerra fredda, «con una previsione di 30.000 truppe da combattimento, forze operative speciali Spetsnaz, jet da combattimento tra cui SU-35, missili Iskander a doppia capacità e sistemi di difesa aerea S-400», ha comunicato il 3 febbraio il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Il ministero della Difesa russo ha affermato che lo scopo dell’esercitazione battezzata “Allied Resolve-2022” era quello di «respingere l’aggressione esterna», ma gli analisti temono che celi un piano per raggiungere Kiev da nord. Le immagini satellitari rilasciate da Maxar, informa la Cnn, sembrano mostrare come l’esercito russo abbia dislocato schieramenti avanzati in diverse località della Bielorussia e alcune fotografie mostrano l’allestimento di campi nei pressi del confine con l’Ucraina, a centinaia di miglia dall’area delle esercitazioni. Se però Putin dovesse puntare al confine bielorusso come porta di ingresso in Ucraina, il percorso sarebbe irto di difficoltà. I soldati russi, spiega la Cnn in un reportage, dovrebbero affrontare le paludi di Pinsk, una delle zone umide più grandi d’Europa: un vasto terreno fangoso, allagato e densamente boscoso che ostacolò le forze naziste durante l’operazione Barbarossa, ovvero l’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nel 1941.

CRIMEA

La penisola sul Mar Nero annessa alla Russia nel 2014 fornirebbe una base naturale per l’operazione. Maxar ha segnalato un ampio dispiegamento di truppe ed equipaggiamenti: più di 550 tende per truppe e centinaia di veicoli sono giunti a nord della capitale della Crimea, Simferopol. Giovedì è stato rilevato un ulteriore dispiegamento vicino alla città di Slavne, sulla costa nord-occidentale della Crimea, lo stesso giorno in cui diverse navi da guerra russe sono arrivate a Sebastopoli, il porto principale della penisola. Lo stesso ministero della Difesa russo ha pubblicato le immagini di sei grandi navi da sbarco anfibie ancorate al porto. Per tutta risposta, la Marina ucraina ha alzato la voce: «La Russia continua a militarizzare la regione del Mar Nero, trasferendo navi da sbarco per fare pressione sull’Ucraina e sul mondo. Le forze navali ucraine sono pronte per lo sviluppo di qualsiasi scenario e provocazione, per difendere il Paese dal mare». Gli analisti citati dalla Cnn affermano che le truppe potrebbero tentare un colpo di stato a Odessa, città portuale ucraina a nord-ovest della Crimea, «sbarcando con le navi anfibie direttamente nel porto e spostandosi nella città». Ritengono tale mossa «un alto guadagno, ma anche un’operazione ad alto rischio». Odessa infatti è una città ben popolata e il combattimento urbano favorirebbe gli ucraini, mentre le forze russe dovrebbero neutralizzare le difese aeree avversarie per poi collegarsi con le truppe in arrivo dall’est del Paese.

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