Le forze militari russe hanno attaccato la centrale nucleare a sei reattori della città di Enerhodar, nell'oblast di Zaporizhzhia, l'impianto più grande d'Europa. Lo riferiscono le autorità ucraine citate dai media internazionali. «Il personale operativo sta monitorando le condizioni delle unità di potenza», hanno affermato sui social media, aggiungendo che gli sforzi compiuti sono stati in linea con i requisiti di sicurezza. «Siamo fortunati perché non c'è stato nessun rilascio di radiazioni nell'ambiente circostante e l'integrità di reattori è stata mantenuta». Lo ha confermato il direttore generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi in conferenza stampa. «Due persone sono rimaste ferite» nell'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto il direttore generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi in conferenza stampa. «Queste persone non sono operatori o tecnici della centrale ma fanno parte del personale di sicurezza che lavora nella centrale», ha precisato.
Paura nella notte, centrale in fiamme
E proprio a Zaporizhzhia si è consumata una notte di terrore quando tiri russi contro la centrale ne hanno colpito e incendiato un'unità. Notizie dal posto indicavano che i pompieri non riuscivano ad accedere alla centrale perché «sotto tiro» da parte delle forze russe.
Most read this morning: Russian military forces have seized the Zaporizhzhia nuclear power plant, the largest of its kind in Europe, in Ukraine’s southeast, the regional state administration said on Fridayhttps://t.co/iRCsh28p5V
— The Irish Times (@IrishTimes) March 4, 2022
La messa in sicurezza
Dopo due ore di terrore, l'incendio è stato domato: «Alle 6.20 ora locale, un incendio alla struttura di prova della centrale nella città di Enerhodar è stato spento. Non ci sono vittime o feriti», scrive il Servizio statale di emergenze in un comunicato su Facebook. La sicurezza della centrale atomica «è stata ripristinata», ha quindi dichiarato un comandante militare locale ucraino. Poi la certificazione della stessa Aiea, che «le attrezzature essenziali» della centrale colpita non «sono state compromesse dall'incendio» e che non ci sono state fughe radioattive, come per alcuni minuti fonti locali avevano fatto temere. Ma Zelensky ne ha approfittato per puntare il dito contro Mosca, accusata di usare come arma il «terrore nucleare».
L'Aiea: centrale sotto il controllo di Kiev
«Due persone sono rimaste ferite» nell'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto il direttore generale dell' Aiea Rafael Mariano Grossi in conferenza stampa. «Queste persone non sono operatori o tecnici della centrale ma fanno parte del personale di sicurezza che lavora nella centrale», ha precisato.
La centrale di Zaporizhzhia è «per il momento» sotto il controllo «esclusivo del personale ucraino che gestisce le operazioni sul campo», ha detto il direttore generale dell' Aiea Rafael Mariano Grossi nel corso di una conferenza stampa a Vienna, spiegando che «in questo momento c'è solo personale ucraino che sta operando e che sta gestendo la centrale». Ha insistito sul fatto che «ora, in questo momento, questa mattina, quello che sappiamo che sia a Chernobyl, sia a Zaporizhzhia c'è un controllo effettivo del sito nelle mani delle forze armate ucraine». La situazione sul campo è «molto delicata» e «molto instabile», ha aggiunto Grossi, dicendosi «molto preoccupato».
Radiazioni a Chernobyl
Nel giorno dell'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (la più grande in Europa), riesplode il tema Chernobyl. Secondo il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, se «dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl».
Intanto nella centrale teatro del disastro nucleare aumentano i livelli di radioattività. A spiegarne le ragioni è Maurizio Martellini, fisico nucleare, professore all'Università dell'Insubria presso il Dipartimento di Scienza e alta tecnologia (Disat): «Nella zona cosiddetta di proibizione il suolo è ancora radioattivo, a macchia di leopardo. Con i movimenti che ci sono stati con la linea di avvicinamento a Kiev si è sollevato il pulviscolo radioattivo - spiega all'AdnKronos - per quello che concerne il reattore stesso, l'aumento della radiazione è perché la reazione nucleare non è finita».