Ucraina, è l’ora delle bombe: s’infiamma il Donbass, colpito anche un asilo. Biden: invasione imminente

L’Osce: 500 esplosioni in una sola notte. Colpi di mortaio pure su un liceo, tre feriti. Scambio di accuse tra Kiev e i ribelli filorussi. Biden: «Invasione imminente»

Ucraina, è l’ora delle bombe, s’infiamma il Donbass: colpito un asilo. Biden: invasione imminente
Ucraina, è l’ora delle bombe, s’infiamma il Donbass: colpito un asilo. Biden: invasione imminente
di Flavio Pompetti
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Venerdì 18 Febbraio 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 14:23

La parete dell’aula dell’asilo di Stanytsia Luhanska, al confine orientale dell’Ucraina nel Donbass, ha le allegre decorazioni di un edificio che ospita bambini in giovane età: caricature di personaggi dei fumetti stampate in rosso su uno sfondo giallo; il dipinto di una scena tropicale con una giungla contornata da palme, e un elefante e un serpente in bella vista. Ma in un angolo della stanza ha fatto irruzione la guerra. Al lato del murale c’è ora uno squarcio rotondo, quello causato dai colpi di mortaio che hanno centrato il palazzo ieri mattina. La follia degli adulti ha fatto irruzione nella stanza con la violenza dei proiettili che hanno abbattuto parte del muro esterno. 

Restano i segni del singolo istante che può rovesciare gli equilibri dell’infanzia: i mattoni caduti e i calcinacci sono ora mischiati sul pavimento ai palloni di plastica e ai blocchi colorati con i quali i bambini giocavano fino al giorno prima.

La polvere copre gli hula hoop e una scaletta di corda. L’unica fotografia disponibile del bombardamento non mostra persone all’interno della scuola, ma l’esercito ucraino che l’ha diffusa dice che i bambini erano presenti al momento dell’attacco, anche se nessuno di loro è rimasto ferito. Sappiamo però che l’esplosione che ha colpito l’edificio è stata accompagnata da scariche di artiglieria che hanno allarmato i diecimila abitanti del paese, e li hanno costretti a trovare rifugio negli scantinati delle proprie abitazioni. L’incubo che ha tormentato le notti di tanti ucraini negli ultimi mesi ha ora una prima, terrificante istantanea che descrive un futuro possibile per il paese. La scena si è ripetuta in un liceo nella città di Vrubvoka dove tre studenti sono rimasti feriti.

 

IL CONFINE

La matrice dell’attacco non è chiara. I russi dicono che sono stati gli stessi ucraini ad iniziare schermaglie armate lungo il confine e che l’incidente è dovuto alla eccessiva e immotivata militarizzazione dei loro vicini. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha chiesto ai paesi membri della Nato di scoraggiare nuovi balzi di tensione da parte del governo di Kiev. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba incolpa invece la Russia per la «severa violazione» dell’accordo di non proliferazione armata che vige nella regione. Gli scambi armati lungo la linea di confine orientale sono all’ordine del giorno: l’Osce ne ha contati 500 in una sola notte. Dalla riunione della Nato a Bruxelles il ministro della Difesa Lloyd Austin definisce l’episodio «preoccupante», e lo inquadra nella strategia del “falso attacco” che secondo l’intelligence statunitense servirebbe ai russi per giustificare un’eventuale violazione della frontiera del paese. Il presidente degli Usa Biden ha ripetuto ieri che l’invasione è imminente e potrebbe partire in qualsiasi momento. Intanto, «l’Unione Europea condanna fermamente la notizia del bombardamento di un asilo a Stanytsia Luhanska: l’attacco indiscriminato di infrastrutture civili è totalmente inaccettabile e rappresenta una chiara violazione del cessate il fuoco e degli accordi di Minsk» ha detto l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell.

L’ESPULSIONE

Comunque sia andata, si è trattato con ogni probabilità di un’azione dimostrativa, un monito esplicito e crudele che aggiunge la forza grafica di una foto alle minacce che da tre mesi aleggiano sulla testa dei civili ucraini. Altrettanto simbolica è stata l’espulsione ieri del viceambasciatore Usa, Bart Gorman, da Mosca. Il diplomatico aveva lasciato il paese la settimana scorsa, ma aveva ancora in tasca le credenziali necessarie per il ritorno. Ieri i suoi documenti sono stati invalidati dal governo russo, nello stesso giorno in cui il capo di Gorman, l’ambasciatore John Sullivan, riceveva la replica scritta alla proposta di mediazione che l’amministrazione Biden aveva presentato a Putin a fine gennaio.

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